Inter: meglio proseguire con il 3-4-1-2 o tornare al collaudato 3-5-2?
Nell’ultimo turno di Champions League è arrivata una sconfitta per 3-2 in casa del Real Madrid, nella prima delle due gare consecutive che segnano la fine delle gare di andata e l’inizio delle partite di ritorno. Il 25 novembre sarà San Siro ad ospitare il nuovo confronto tra le due big del gruppo B
01 novembre 2020
Che cosa manca ancora all’Inter per vincere? Con l’avvento
di Antonio Conte sulla panchina nerazzurra
sembrava che il “Biscione” potesse avviare un ciclo rivoluzionario e da subito
vincente, analogamente a quanto accaduto 9 anni fa quando il tecnico ha sposato
la causa della Juventus ancora disastrata dopo i fatti di Calciopoli. Oggi
l’Inter sembra essere però piombata di nuovo in una crisi importante. Tre mesi
fa aveva sfiorato la vittoria dell’Europa League andando in vantaggio nella
finale contro il Siviglia, oggi fatica enormemente ad andare avanti nel girone
di Champions, dove è ultimo in classifica e l’avversario più tosto porta il
nome del Real Madrid.
Quando ha cominciato la sua opera a Milano, Conte si era
affidato al 3-5-2, ma nella seconda metà dello scorso campionato ha preferito
virare verso il 3-4-1-2. Ciononostante, questo non è bastato a sfruttare al
meglio le doti di Christian Eriksen, arrivato tra squilli di tromba dal
Tottenham nello scorso mercato di gennaio. La stagione attuale sta contemplando
un rendimento estremamente altalenante sia in Italia sia in Europa e non sono
poche le critiche piovute addosso a Conte nelle ultime settimane. Il tecnico
non era sicuro di proseguire il suo rapporto con i nerazzurri, ma alla fine è
stato convinto dalla società ad andare avanti. Tuttavia, i risultati stanno
iniziando ad apparire disastrosi per tutti gli addetti ai lavori.
Nell’ultimo turno di Champions League è arrivata una
sconfitta per 3-2 in casa del Real Madrid, nella prima delle due gare
consecutive che segnano la fine delle gare di andata e l’inizio delle partite
di ritorno. Il 25 novembre sarà San Siro ad ospitare il nuovo confronto tra le
due big del gruppo B. La mente vola subito alla finale della Coppa dei Campioni
del 1964, quando i nerazzurri e le “merengues” si sfidarono a Vienna per il
massimo titolo continentale. Ad essere considerata come squadra di casa secondo
i tabellini era proprio l’Inter. Erano altri tempi, ma quella fu una serata
storica per il calcio italiano.
L’allenatore Herrera fu abilissimo ad arginare sia Alfredo
Di Stéfano sia Ferenc Puskás e verso il finale del primo tempo fu Sandro
Mazzola a sbloccare il risultato con una bella conclusione da lontano. Nella
ripresa arrivarono il raddoppio di Aurelio Milani, Felo provò a riaprire la
partita, ma Mazzola approfittò di un erroraccio del difensore centrale per
chiuderla definitivamente sul 3-1. Si trattò del primo trionfo per l’Inter
nella competizione. I nerazzurri si ripeterono l’anno successivo contro il
Benfica, poi, come noto, la terza “Coppa dalle grandi orecchie” è stata
sollevata in casa del Real Madrid nel 2010, contro il Bayern Monaco.
Quali soluzioni adotterà Conte per affrontare il Real nei
prossimi giorni? Gli spagnoli non sono certo quelli apprezzati fino a qualche
anno fa, capaci di vincere 3 Champions di fila. Oggi Zidane è sul patibolo
mediatico e senza Cristiano Ronaldo manca una vera e propria superstar in
attacco: né Hazard né Benzema sono in grado di ricalcare le orme di CR7.
Servirà il miglior Lukaku per riaggiustare la situazione nel girone. L’infografica
sul Big Match Inter-Real Madrid con curiosità, incontri storici e preview della
partita è molto chiara. Ora come ora, l’Inter
rischia di non arrivare nemmeno al terzo posto valido per i sedicesimi di
Europa League.
01 novembre 2020