Pieve Emanuele, querela all'opposizione, Festa afferma che la diffamazione risalirebbe al 7 gennaio e non al 31 marzo come dice FdI

La Giunta decide di spendere 17mila euro di soldi pubblici per portare in giudizio i Consiglieri Carla Prencipe e Giuseppe Galdiero, ma il Sindaco non risponde su quale siano i passaggi incriminati contenuti nella Segnalazione sul Piano Neve inviata anche al Prefetto, da lui citata nel vulnus

Il sindaco di Pieve Paolo Festa con l'ex segretario del PD Nicola Zingaretti

Il sindaco di Pieve Paolo Festa con l'ex segretario del PD Nicola Zingaretti Foto da Facebook -2019

Pieve Emanuele, mercoledì 21 aprile. In mattinata si è tenuta una conferenza stampa indetta da Fratelli d'Italia riguardanti gli sviluppi di una vicenda legata alle modalità con cui il comune aveva individuato l’appaltatore per il Piano Neve per il triennio 2019-2022. L’episodio vede protagonisti il sindaco e due esponenti dell’opposizione appartenenti a Fratelli d’Italia, in riferimento ad alcuni avvenimenti scaturiti dopo le forti nevicate del 27 e 28 dicembre. Il Gruppo consiliare del Partito di Giorgia Meloni, che siede in opposizione, è composto da Carla Prencipe e Giuseppe Galdiero. Alla Conferenza stampa era presente anche Alberto Pino Pozzoli dirigente provinciale di Fratelli d'italia che ha introdotto l'argomento.
 
Dopo le nevicate del 27 e 28 dicembre, si verificano alcuni disservizi, dovuti all’inadempienza della ditta vincitrice dell' "appalto-neve”. Il sindaco si scusa e ammette le mancanze di tale azienda; inoltre procede a sanzionarla. A seguito di tali vicissitudini, il 7 gennaio 2021 Prencipe e Galdiero inoltrano un esposto segnalazione al Sindaco Paolo Festa, all'Assessore alla partita Giovanni Canistrà, al Segretario Generale Rodolfo Esposito, agli Uffici comunali e alla Prefettura di Milano, ricostruendo la vicenda dell'assegnazione dell'appalto-neve sollevando alcuni dubbi sulla procedura: mentre nella Manifestazione di Interesse erano presenti requisiti molto stringenti, che avrebbero selezionato le aziende interessate alla futura gara, durante la seconda fase tali severe caratteristiche non sono più state richiamate nel disciplinare della Gara stessa, nonostante fosse citata la Manifestazione di Interesse nell'atto stesso. Come spiegano i due componenti del Gruppo di Fratelli d'italia, l’appalto viene vinto da un’azienda che non ha mai confermato di rispettare i requisiti richiesti nella prima fase. Circostanza confermata anche nell'Atto del 18 febbraio 2021, a firma del Responsabile della Prevenzione e della Corruzzione il Segretario Generale  del Comune di Pieve Emanuele Rodolfo Esposito. Atto ripreso ampiamente  da Fratelli d'italia nel Consiglio comunale del 31 marzo, che non possiamo condividere integralmente per la presenza di alcuni dati sensibili, ma di cui riportiamo uno stralcio delle conclusioni di seguito:
Risposta alla segnalazione del 7 Gennaio, venuta a conoscenza dei Consiglieri comunali parecchie settimane dopo la data nella quale era stato depositato agli Atti.

Il 31 marzo quindi si svolge quindi l’assemblea del Consiglio comunale, e uno degli argomenti del giorno riguarda il debito fuori bilancio causato contratto negliutimi giorni del mese di dicembre: il comune si trovò a spendere Euro 10.700 Euro per l'intervento urgente di due ditte esterne, chiamate a svolgere in urgenza il lavoro che la ditta titolare dell'appalto non era stata in grado di eseguire.
Il dibattito che ne segue, vede l’opposizione accusare il sindaco di aver volontariamente lasciato alcune “zone d’ombra nella procedura d’appalto”. Secondo gli esponenti di FdI, tale espressione è stata usata per sottolineare una situazione che manca di linearità, nell’intento di fare chiarezza sui fatti. 

Il primo di aprile viene pubblicato l’elenco delle delibere di Giunta approvate nel mese di marzo, e l’opposizione viene a scoprire che, in data 29 di marzo (ovvero due giorni prima rispetto alla seduta del Consiglio)  è stata approvata una Delibera della Giunta comunale che ha dato mandato ad uno Studio Legale di querelare due Consiglieri comunali per delle dichiarazioni diffamatorie e lesive per l'Ente, approvando il preventivo di spesa di  Euro 17.000 circa.

L’opposizione si inalbera. Carla Prencipe afferma: «È una delibera bavaglio: essa getta un velo di timore per chiunque voglia prendere posizioni antitetiche a quelle della maggioranza. È normale che quando si incontrino parti politiche divergenti vi sia uno scontro di idee (…).  Inoltre, vi è un utilizzo di pubblico denaro per querelare chi si è incaricato di verificare gli eventi. I nostri accertamenti non hanno nulla a che vedere con la campagna elettorale». FdI rimarca il proprio pensiero sulla pagina Facebook (creata il 27 febbraio 2021): «La giunta comunale impegna 17.000 euro di soldi pubblici per querelare due consiglieri di opposizione per qualcosa che non avevano ancora detto. Veggenti come il Mago Otelma!». A supportare la tesi di FdI, interviene anche Mildred Muratori, del gruppo consiliare RinnoaviamoCi per Pieve attraverso un lungo post su Facebook: «Secondo il Sindaco il gruppo consiliare di opposizione ha diffamato l’operato dell’amministrazione e gli indirizzi di giunta». Ma, «Il preventivo e il disciplinare dell’incarico dell’avvocato porta data 23 marzo (è evidente che il Sindaco ha contattato l’avvocato qualche giorno prima); il 29 marzo la giunta delibera il procedimento per la querela; il 29 Marzo si svolge la commissione consiliare terza propedeutica al consiglio comunale in cui si discute del punto del debito fuori bilancio;  il 31 marzo si svolge il consiglio comunale e alle due di notte la consigliera Prencipe porta a conoscenza del consiglio i dati rilevati dall’accesso atti e la nota del Segretario relativa all’appalto neve e fa delle considerazioni sul debito fuori bilancio scaturito dalle inadempienze della ditta appaltatrice». Muratori conclude: «Le date cosa ci dicono? Che la denuncia per diffamazione ai consiglieri di Fratelli d’Italia nasce ben prima che i consiglieri stessi rendessero pubbliche le loro considerazioni». 

In altre parole quindi, secondo quanto sostenuto da parte dell'opposizione consiliare durante la conferenza stampa del 21 aprile e sui social, il nocciolo della questione sarebbe questo:
l’attuale sindaco Paolo Festa e la sua Giunta avrebbero dato inizio ad un iter legale, volto a querelarli per diffamazione, ancora prima che si svolgesse il consiglio comunale in cui vi sarebbero stati gli episodi lesivi della reputazione dell’Amministrazione comunale. L’opposizione conclude affermando che questa evoluzione dei fatti appare un tentativo di intimorire chiunque sia contro la maggioranza. Per questo motivo, è stata formalizzata anche una segnalazione alla Corte dei Conti delle circostanze.

Dal comunicato ufficiale apparso sul sito del Comune di Pieve Emanuele, e dalla lettura della Delibera di Giunta 38 del 29 Marzo 2021 con il quale il Comune autorizza il Sindaco Paolo Festa ad affidare l'incarico Professionale per procedere legalmente ad esporre querela nei confronti di due Consiglieri comunali, non si evince il nome dei consiglieri comunali querelati; la data  e il contesto in cui ci sarebbe stata questa presunta diffamazione e sopratutto quali siano i passaggi ritenuti diffamanti per il buon nome dell'Ente.
Abbiamo raggiunto il sindaco Festa telefonicamente, il quale ci ha confermato che i due Consiglieri querelati sono Carla Prencipe e Giuseppe Galdiero del Gruppo consiliare di Fratelli d'Italia; che le diffamazioni oggetto di querela sono contenute nell'esposto del 7 gennaio 2021, smentendo di fatto la tesi sostenuta da parte dell'opposizione sul fatto che l'incarico allo Studio legale sia stato Deliberato in anticipo rispetto alle dichiarazioni oggetto di querela. Alla nostra domanda su quali fossero i passaggi ritenuti diffamatori nell'esposto in questione, il primo cittadino di Pieve Emanuele non ha ritenuto di rispondere invitandoci a chiedere lumi in Procura. Anche le nostre insistenze a rivelare quali fossero i passaggi incriminati in virtù della trasparenza dovuta ai suoi cittadini, vista la spesa di 17.000 Euro dei contribuenti, non hanno sortito nessun effetto, il sindaco Festa è rimasto in silenzio.
Per conoscere quali siano le frasi diffamatorie, a meno ché di un ripensamento del primo cittadino, bisognerà aspettare l'avviso di garanzia nel quale verranno riportati ai querelati tutti i passaggi ritenuti diffamatori. Fino a quella data i cittadini di Pieve Emanuele dovranno aspettare, sperando che visti i ritardi dovuti al Covid non si debba attendere anni per sapere le motivazioni per cui nel bilancio dell'Ente sono stati allocati 17mila euro di soldi pubblici per spese giudiziarie.
Giulio Carnevale

All 1 segnalazione appalto neve

all-1-segnalazione-appalto-neve.pdf

Deliberazione della Giunta Comunale n. 38 del 29032021

deliberazione-della-giunta-comunale-n.-38-del-29032021.pdf