Peschiera, che fine ha fatto la proposta per la gestione sostenibile delle Cascine?

"Peschiera Sostenibile" incontra il Segretario Generale per discutere della proposta di modifica del piano delle regole del pgt, che mira a salvaguardare le Cascine del territorio, depositata 18 mesi fa ed ignorata fino ad oggi

Cascina Deserta, frazione di Bellaria

Cascina Deserta, frazione di Bellaria

La proposta di modifica firmata da oltre 330 cittadini, venne depositata il 21 marzo 2014

Cascina Foramagno, Cascina Bellaviti e il progetto Cascina Deserta a Bellaria, quale sarà il loro futuro? Preoccupata dalla costante cementificazione del territorio, ed evitare le ennesime trasformazioni Cascine-Palazzine,“Peschiera Borromeo Sostenibile” aveva organizzato una petizione, il cui obiettivo era modificare l'art. 15 delle NTA del Piano delle Regole del PGT vigente, ovvero le norme del Regolamento Comunale di Peschiera Borromeo, che definiscono l'uso e la "ristrutturazione" delle Cascine.  Lo scopo della Proposta di modifica, firmata da oltre 330 cittadini,, era, ed è, creare un'alternativa sostenibile e concreta alla continua speculazione e alla infinita cementificazione del territorio naturale, che riguarda da vicino anche le Cascine di Peschiera.

Il 21 marzo 2014, la Proposta, Prot. 7533, per lo sviluppo sostenibile delle Cascine di P.Borromeo è stata depositata, ma da allora non fu più presa in considerazione. La domanda che si sono posti  i firmatari della stessa era condivisa: «Abbiamo firmato per nulla?». Ora però potrebbero arrivare finalmente delle risposte:  Infatti dopo ben 18 mesi, sono state protocollate in Comune alcune domande per il Commissario Prefettizio e per il Segretario Generale, con il quale è in programma un appuntamento, per chiedere come è possibile portare avanti la proposta. Ecco le domande in questione presentate da “Peschiera Borromeo Sostenibile”:

«Perché  la Proposta, Prot. 7533, per lo sviluppo sostenibile delle Cascine di P.Borromeo, firmata da oltre 330 persone, non è mai stata minimamente considerata?; Come, dove, e con quale criterio nascono i diritti edificatori su Cascina Deserta e ATU3 Bellaria, non capendo come sia possibile vantare cubature di oltre 35.000 metri cubi solo considerando la Deserta;  Com’è possibile escludere dalla procedura VAS (strumento creato per dare maggiore tutela a cittadini e territorio) Varianti su ben 4 aree della nostra città, che se considerate tutte insieme modificano in modo indiscutibile e per sempre il territorio; è del tutto legale e accettabile che i politici ci mentano come avvenuto durante le fasi del PGT e per le attuali Varianti e incontro pubblico?; Vorremmo capire inoltre, con quale criterio vengano fatti gli sconti sugli oneri di urbanizzazione ai costruttori. Moltissimi i casi elencati, dai 3 asili in cambio di diversi milioni di euro (San Bovio, Centro Vitaly, Palazzoni Mapei) alle aree del centro commerciale (mai cedute a utilità pubblica, anche qui si parla di oltre 2 milioni di euro); é stato chiesto di verificare la legittimità dell'ATU 9 di San Bovio, una palazzina nata solo in sede di approvazione PGT».
«Si spera – continua l’Associazione - che sempre più cittadini si uniscano per dare uno sviluppo migliore e sostenibile al nostro territorio. E' infatti del tutto impossibile attuare una buona politica e lavorare su scelte condivise quando i politici che ci Amministrano sono principalmente impegnati a fare propaganda, a pensare come costruire nuovi palazzi su terreni agricoli dentro e fuori dal Parco, a come "spartire" un bilancio annuale di oltre 30.000.000 di euro senza guardare a nuove tecnologie già disponibili. Esistono tutte le possibilità per una gestione alternativa a quella dell'interesse di pochissimi, si può infatti gestire e pianificare dando attenzione ai cittadini ed edifici già esistenti. Non si capisce inoltre come sia possibile – conclude - prevedere continuamente altro cemento, quando ci sono oltre 1000 appartamenti dismessi e circa 70 capannoni vuoti. Aspettiamo in ogni modo fiduciosi, che finalmente venga data risposta ai cittadini, e che possa crescere sempre più il desiderio di un futuro più sostenibile».