Peschiera, piscina, l’Assessore ammette le criticità dovute ad un gruppo di maleducati, e annuncia la presenza di un servizio di sicurezza professionale
Il gestore spiega che i Carabinieri non sono intervenuti nonostante le chiamate: «Personale in difficoltà per un’ondata inattesa di giovani facinorosi. Servirà maggiore vigilanza nei weekend». Intanto continuano le segnalazioni: la testimonianza di una donna incinta costretta ad uscire dalla vasca.

Dopo il nostro articolo-denuncia pubblicato questa mattina, che ha raccolto le testimonianze allarmanti da parte dei cittadini sulla situazione della piscina comunale di via Goldoni a Peschiera Borromeo, arrivano le prime risposte ufficiali. L’assessore allo Sport Alessandro Amenta, in quota Movimento 5 Stelle, ha deciso di intervenire direttamente, offrendo un’analisi di quanto accaduto domenica scorsa, con parole chiare ma anche un richiamo alla responsabilità collettiva.
Amenta: «Invasione di facinorosi, evento inatteso. Da ora più controlli»
«Sono arrivati una trentina abbondante di facinorosi di età stimata tra i 18 e 20 anni – spiega l’assessore allo sport Alessandro Amenta –. È comprensibile che non ci sia il personale dimensionato per un evento simile, in un luogo come Peschiera dove è anche onestamente e fortunatamente inatteso. Il personale presente è stato catalizzato da questo evento e potrebbe aver tralasciato altri compiti che sono passati, per ovvie ragioni, in secondo piano».
Secondo Amenta, la Polizia Locale non ha ricevuto alcuna segnalazione nel momento in cui si sono verificati i fatti, ma è già stato predisposto un intervento organizzativo: «Dalla settimana prossima dovrebbe esserci la sicurezza nei weekend. È davvero un rammarico che si debba arrivare a tanto in un luogo di piacere e relax, e come cittadini dovremmo tutti farci delle domande su come stiamo crescendo i nostri giovani».
L’assessore difende comunque il gestore della piscina e annuncia controlli diretti: «Il personale che gestisce la piscina è competente e molto attento nel rispettare le norme e nel far rispettare i regolamenti all’utenza. Mi farò carico di compiere ispezioni a campione come durante la stagione passata».
Il gestore: «Impegno massimo, ma serve collaborazione per allontanare i disturbatori»
A intervenire anche la società che gestisce l’impianto, N.C. Milano srl SSD, attraverso le parole di Stefania Busnari: «Possiamo confermare la fatica di questo primo week-end di apertura nel corso del quale ci siamo trovati a far fronte ad una maleducazione dilagante, che ha raggiunto limiti non registrati lo scorso anno. A riprova di questo, nella giornata di sabato abbiamo più volte chiamato il 112 richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine a causa della presenza di un numeroso branco di ragazzi che ha contravvenuto molte delle regole vigenti ( obbligo della cuffia, condotta sul bordo vasca, rispetto degli spazi acqua riservati ai più piccoli), senza ottenere adeguato supporto. Ciò detto, i responsabili e gli addetti alla sorveglianza delle vasche non hanno mai smesso di richiamare le regole ed esigere condotte adeguate ma, spesso, senza successo. Pertanto, se ci sentiamo di farci carico delle “lamentele” nell’ottica di porre un freno alla maleducazione e migliorare, laddove migliorabile, il servizio ( l’acqua calda al bar è causa di un black-out notturno che ha fermato sia i frigoriferi che l’impianto), dall’altra respingiamo al mittente il lassismo del personale che, invece, si è fatto in quattro per sopperire alla situazione. Abbiamo già gestito lo scorso anno, con plauso, la piscina di via Goldoni pertanto vi è estrema consapevolezza di tutte le dinamiche. A ciò si aggiunga che gestiamo impianti natatori, con meriti ed approvazione, da oltre 30 anni. La piscina di Peschiera, come tutti i luoghi pubblici, è oggi specchio di una società in cui la prepotenza e la maleducazione di alcuni, turba l’equilibrio di molti. La scrivente Società sportiva non farà mancare impegno ed energie per garantire ai cittadini un’estate serena e di svago. L’ingrediente necessario, tuttavia, diviene la possibilità di allontanare persone sgradite che turbano l’ordine grazie anche alla collaborazione delle forze dell’ordine e della polizia locale che abbiamo provveduto ad informare».
La testimonianza di una giovane mamma sulla giornata di sabato: «Incinta, ho dovuto uscire dall’acqua per paura. Era il caos»
Nel frattempo continuano ad arrivare segnalazioni da parte degli utenti. Una nuova lettera, molto accorata, è quella di una donna di 35 anni, storica frequentatrice della piscina comunale: «Ho letto l’articolo sulla piscina comunale di Peschiera, ci sono stata sabato ed è stato veramente imbarazzante. La frequento da quando ho 12 anni e mai avevo visto una roba così. Trenta ragazzini si sono impossessati della vasca, i bagnini non riuscivano a contenerli, venivano derisi e presi in giro. Una sporcizia unica in giro: io e mio fratello abbiamo fatto tirare su delle cartacce perché era una cosa indegna».
La lettrice evidenzia come il personale, pur presente, sembrasse poco efficace nel gestire la situazione: «Il bar era una spazzatura unica. Dovrebbero mettere qualcuno che giri e riprenda le persone che lasciano sporcizia, ma anche i cestini non avevano i sacchetti. Io sono in gravidanza e non riuscivo a entrare in acqua per la paura che mi succedesse qualcosa, dato che questi ragazzini saltavano in testa alla gente. Anche un’altra ragazza incinta si è dovuta allontanare per i continui colpi ricevuti. È stato imbarazzante. Non c’è organizzazione, il personale è un po’ incompetente. Sono stati chiamati anche i carabinieri, ma non sono intervenuti. Era veramente un degrado. Spero che la situazione venga risolta».
Un’estate da salvare: si attendono i fatti
La situazione della piscina comunale di Peschiera Borromeo è dunque sotto osservazione, ma resta urgente un cambio di passo. Le dichiarazioni istituzionali aprono alla speranza di un intervento concreto, ma i cittadini aspettano risposte che si traducano in azioni: vigilanza effettiva, presenza autorevole del personale, rispetto delle regole e tutela dei più fragili, a cominciare da bambini e donne in gravidanza. La piscina è un bene pubblico e come tale deve essere difeso, valorizzato e reso fruibile in sicurezza.