Peschiera, famiglia in strada, per l’Assessore non ci sono soluzioni: «bando pubblico o contributo». Negato ancora l'incontro con il Sindaco.
Ogni giorno dopo aver dormito nella sua auto Yahia Jaghl parte da Peschiera, fa la spola con Milano e Cologno Monzese per portare i figli ospiti di amici a scuola a Peschiera, il pomeriggio fa il percorso inverso. Uno dei comuni più ricchi d’Italia che assiste a tutto ciò con indifferenza.
«Vi scongiuro, date una possibilità a me e alla mia famiglia»
Dopo aver perso la sua casa, Yahia Jaghl, un siriano che
vive in Italia da 1996 e a Peschiera dal 2003, è costretto a dormire in
macchina da 11 giorni. «Vi scongiuro, date una possibilità a me e alla mia
famiglia», questo il suo grido di dolore che cade nel vuoto. La sua storia parla di una famiglia, padre,
madre e quattro figli minorenni, con una grande dignità. Davanti alle
difficoltà di salute prima del padre e poi dell’ultimo figlio, hanno fatto
quadrato, hanno perso la casa ma l’uomo è riuscito a saldare il debito con l’Istituto di
Credito che aveva erogato il mutuo sul piccolo immobile di Canzo. 40 metri quadri dove la famiglia risiedeva
fino al 20 gennaio perché costretti a lasciare la loro residenza. 15 anni di rate pagate con enormi sacrifici perse. Yahia ha un lavoro a tempo indeterminato e
sarebbe in grado di pagare un affitto, ma non riesce a trovare una sistemazione
alternativa. Lo ha spiegato lui stesso: «Rispondo a tutti gli annunci di casa, ma
niente da fare. Non troviamo nessuno disposto a darci in locazione un immobile?».
Lunedì 30 gennaio ha incontrato l’assessore Beatrice Rossetti e gli assistenti
sociali presso il Municipio di Peschiera, appuntamento ottenuto in seguito alla
visita di giovedì 26 gennaio, nella
quale, con tutta la famiglia che beneficia dello Status di rifugiati di guerra,
aveva stazionato nella reception comunale, chiedendo sottovoce e con estrema
educazione di vedere il Sindaco o il Vicesindaco. Sia il primo cittadino che il suo vice in qual
frangente non incontrarono la famiglia Jaghl. «Il signor Yahia è in carico ai servizi sociali da anni – ha
dichiarato a Il Giorno l’assessore Beatrice Rossetti – e capiamo la sua situazione. Purtroppo ci sono molti casi come il suo,
stiamo facendo tutto il possibile».
Nell’incontro, l’assessore Rossetti ha ribadito la posizione del Comune pe rl'emergenza abitativa, un
aiuto economico per il canone di locazione e nient’altro. Il Comune ha anche dato al 55enne siriano, appuntamento al giorno dopo (oggi Ndr) per aggiornamenti. Secondo
quello che ci ha raccontato Yahia Jaghl, si prospettava una lontana via di uscita,
per la quale si era reso disponibile ad accollarsi gli oneri di sgombro e
pulizia. Invece oggi nuova doccia gelata
per la famiglia con quattro figli dai 9 ai 15 anni, l’assistente sociale ha
telefonato a Yahia Jaghl chiedendo di interessarsi se, la malattia dell’ultimo
figlio potesse contemplare lo status di “invalido civile” in modo che nel bando
di assegnazione delle case popolari la famiglia avesse un punteggio migliore. L’uomo si è informato recandosi nelle sedi
competenti, verificando che la tipologia
di asma della quale soffre il piccolo Mohamed non è ritenuta invalidante.
Circostanza confermata telefonicamente anche dal medico interpellato, direttamente all’assistente
sociale. Yahia così nel primo pomeriggio invia una email spiegando
all’assessore Rossetti la giornata, e aggiunge: «Volevo chiederle gentilmente, se lei mi permette di parlare insieme a
lei e al signor sindaco perché non riesco più a fare 5 viaggi al giorno per i
miei figli a scuola». L’assessore Rossetti risponde ribadendo per l’ennesima
volta le risposte già fornite: «Come le ho spiegato ieri, l’unico modo per
avere una casa è tramite il bando pubblico che viene fatto due volte all’anno.
Non decidiamo noi ma ci sono dei criteri di valutazione stabiliti dalla legge
che non possiamo modificare. L’unica
possibilità è continuare a cercare un appartamento in affitto e noi siamo
disponibili a darle un contributo. Entro un mese avvieremo un nuovo progetto
che si chiama Agenzia per l’abitare e sicuramente potrà esserle di aiuto nella
ricerca. Anche parlando con il sindaco le possibilità sono le stesse che sono
state spiegate dalla dott.ssa Ballini: bando pubblico oppure contributo. Ad
ogni modo domani mattina il sindaco non sarà fisicamente in comune».
«Domani mattina vengo lo stesso. Lo aspetto lo stesso» ha ribadito l'uomo disperato. Ci auguriamo che il
sindaco di Peschiera Borromeo dimostri
un po’ di carità cristiana ricevendo questo uomo disperato che lancia un
grido di aiuto che a quanto pare, in una delle città più ricche d’Italia, nessuno sembra voler raccogliere. L’umana comprensione e la solidarietà sono delle armi potenti, che
se anche non hanno licenza di essere sopra la Legge, stimolano la mente umana a
percorrere nuove strade per tendere una mano a questa famiglia divisa dal
destino.
«Quando il giornalismo tornerà a essere 'buon
giornalismo', informandosi prima di scrivere articoli che strumentalizzano
situazioni di vera o presunta difficoltà, forse il nostro Paese e il nostro
Comune ricominceranno a essere un posto migliore»
Cit. Beatrice Rossetti Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Peschiera Borromeo
Giulio Carnevale