San Francesco, ex area degradata: al via la pulizia per il nuovo stadio del Milan a San Donato

Il progetto prevede la bonifica del territorio e la costruzione di uno stadio da 70.000 posti entro il 2026. Non solo un centro sportivo, ma anche un catalizzatore per la rigenerazione urbana, contribuendo a trasformare una zona precedentemente degradata in un'area moderna e sicura

Il futuro stadio del Milan, destinato a sorgere nell'area di San Francesco, rappresenta un ambizioso progetto di riqualificazione urbana. Questo spazio, che per anni è stato un luogo di degrado e frequentazione di attività illecite, è ora oggetto di una profonda trasformazione. La società rossonera ha avviato lavori di pulizia e bonifica, rimuovendo una grande quantità di rifiuti accumulati nel tempo. Questi interventi non solo liberano l'area da una montagna di spazzatura, ma segnano anche l'inizio di un percorso di rinascita che culminerà con la costruzione di un moderno impianto sportivo da 70.000 posti.

L'iter amministrativo per la realizzazione dello stadio a San Donato è in pieno svolgimento, con l'obiettivo di completare il percorso entro aprile 2026. L'assessore Massimiliano Mistretta ha chiarito che il processo è ancora nelle sue fasi iniziali, ma i tempi potrebbero accelerare, anticipando la fine dei lavori alla fine del 2025 o all'inizio del 2026. Un elemento chiave di questa fase è la preparazione del documento di inquadramento per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), attesa per i primi giorni di settembre. Questo documento sarà il primo passo ufficiale per valutare l'impatto dell'infrastruttura sul territorio, in particolare sulla zona Sud-Milano, che confina con la metropoli lombarda e le principali arterie di comunicazione.

La sicurezza dell'area è una priorità: nei prossimi mesi, verrà installata una recinzione di circa 1.500 metri, costituita da reti metalliche rigide su basi di cemento prefabbricate, con un'altezza di due metri e mezzo. Questo intervento mira a proteggere il cantiere da intrusioni non autorizzate, garantendo un ambiente sicuro per i lavoratori. L'assessore Mistretta su Il Cittadino ha smentito le speculazioni sull'avvio dei cantieri già nel 2025, definendo tali affermazioni tecnicamente errate. Il calendario del progetto è ben definito e prevede una serie di passaggi rigorosi, tra cui la consultazione di numerosi enti e associazioni, come il Parco Agricolo Sud Milano, la Sovrintendenza e varie amministrazioni locali.

Il coinvolgimento di una vasta gamma di soggetti, tra cui Trenord, Autoguidovie, i Carabinieri, la Polizia, i Vigili del Fuoco, il Politecnico di Milano e diversi ordini professionali, dimostra l'importanza attribuita alla trasparenza e alla partecipazione nel processo di valutazione. Inoltre, associazioni no profit come LIPU e WWF saranno coinvolte per garantire che il progetto rispetti i criteri di sostenibilità ambientale.

Questo progetto rappresenta un passo significativo non solo per il Milan, ma anche per la comunità locale, offrendo una nuova opportunità di sviluppo e riqualificazione. Il nuovo stadio non sarà solo un centro sportivo, ma anche un catalizzatore per la rigenerazione urbana, contribuendo a trasformare una zona precedentemente degradata in un'area moderna e sicura.