Viboldone: un borgo da salvare o da ricostruire? Il dilemma della memoria e del futuro

L'appello di Paolo Rausa, presidente Associazione per la salvaguardia e la valorizzazione di Viboldone: «chi raccoglierà la sfida di salvare questo borgo?»

Foto dal sito dell'Associazione Europea del Cammino di San Colombano

Un patrimonio da preservare o un’occasione per ricostruire? Il destino del borgo di Viboldone, tra i gioielli dell'architettura lombarda, è al centro di un acceso dibattito. «Questo piccolo insediamento rurale, con radici profonde nella storia di San Giuliano Milanese, rappresenta un patrimonio culturale da tutelare o, come alcuni suggeriscono, un’area da abbattere e riedificare ex novo?», si chiede Paolo Rausa presidente Associazione per la salvaguardia e la valorizzazione di Viboldone.

Un’eredità storica tra Umiliati e agricoltori

Viboldone non è un semplice borgo di campagna: è un testimone della storia lombarda. Qui gli Umiliati, un ordine religioso dedito alla lavorazione della lana e all’agricoltura, hanno lasciato la loro impronta. Nei secoli successivi, le strutture cascinali del borgo hanno ospitato numerose famiglie contadine che lavoravano la terra, mantenendo viva la tradizione agricola del territorio.

Tra i luoghi simbolici di Viboldone ci sono la "Ca' de Parol", antica sede di un'assemblea locale, e la posta trasformata in ristorante, un tempo punto di cambio cavalli sulla rotta per Mediolanum. Inoltre, la prima sede del Comune di San Giuliano Milanese sorgeva proprio qui, confermando il ruolo centrale di Viboldone nella storia locale.

Decadenza e abbandono: la sfida del restauro

Oggi, però, questo borgo rischia di svanire sotto il peso del tempo e dell’incuria. Le strutture murarie delle cascine sono in condizioni critiche, e il timore è che il crollo sia solo questione di tempo.

Ma se Viboldone è davvero un bene culturale da salvare, quali strumenti possono essere messi in campo per evitarne la perdita definitiva? Il nodo cruciale è il coinvolgimento del proprietario privato, che deve essere incentivato a restaurare invece di lasciar decadere.

Incentivi e strategie per il recupero

Perché un privato dovrebbe investire nel restauro di un borgo storico invece di lasciarlo cadere in rovina? La risposta sta nelle opportunità di valorizzazione e rilancio che possono derivare dal recupero:

  • Incentivi fiscali e agevolazioni: un regime fiscale favorevole potrebbe rendere più conveniente restaurare piuttosto che ricostruire.
  • Partnership pubblico-private: un coinvolgimento con istituzioni locali, fondazioni e associazioni potrebbe facilitare il reperimento di fondi.
  • Sviluppo turistico e culturale: un borgo recuperato potrebbe diventare un polo di attrazione per il turismo slow, come è avvenuto in altri luoghi d’Italia.

Memoria e futuro: una scelta di responsabilità

Il presidente dell’Associazione per la salvaguardia e la valorizzazione di Viboldone, Paolo Rausa, lancia un appello: «Non possiamo rimanere inerti e attendere il crollo di un pezzo della nostra storia».

Viboldone è sopravvissuto a guerre, rivoluzioni e trasformazioni urbanistiche. Se è arrivato fino a noi, merita di continuare a vivere, partendo dal passato ma guardando con lungimiranza al futuro.

Ora la domanda è: chi raccoglierà la sfida di salvare questo borgo?