Coronavirus, Gallera: «Valutiamo la chiusura di attività e trasporti per i prossimi 15 giorni»

«L'introduzione di misure più drastiche consentirebbe di arginare il contagio in 7-10 giorni, permettendo così al sistema sanitario lombardo di continuare a reggere». Supermercati e farmacie resteranno aperti

Regione Lombardia pensa a chiudere attività produttive ed a fermare il trasporto pubblico locale per i prossimi 15 giorni per tentare di arginare il contagio da Coronavirus. A dirlo, in videocollegamento con la trasmissione Mattino 5 in onda martedì 10 marzo, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. 

«Visto che il numero delle persone in ospedale e in terapia intensiva cresce molto, stiamo valutando un provvedimento molto più forte per tutte le attività produttive e il trasporto pubblico locale – ha detto –. A questo punto per 15 giorni proviamo a chiuderci, a evitare qualunque occasione di uscire di casa e soffocare così la diffusione del virus». L’assessore ha poi precisato che l’introduzione di queste misure verrà valutata con i sindaci e il presidente Fontana. 

«La chiusura dei negozi nel pomeriggio in settimana l’avevamo già chiesta sabato al governo che poi ha accettato solo di chiudere i bar e i ristoranti alle 18. Noi troviamo incongruente dire a una persona che può uscire soltanto per andare in ufficio e tornare piuttosto che per andare a fare la spesa e poi gli lascio i negozi per lo shopping. Il primo a non credere alle misure è il cittadino». 

Gallera ha poi ricordato che «Noi continuiamo a trovare nuovi posti di terapia intensiva e ogni giorno vengono saturati. Per ora abbiamo vinto noi, per quanto riusciremo a farlo non lo so: stiamo aprendo altri 200 posti in terapia intensiva. Forse nessun altro sistema sanitario avrebbe retto così e contiamo di reggere ancora un po’, ma mettere in campo misure molto dure subito ci può consentire di arrestare nell’arco di 7-10 giorni la crescita e fare in modo che il sistema riesca a reggere». 

Sulla chiusura dei negozi, Gallera ha poi precisato che quelli di beni di prima necessità, come supermercati e farmacie, rimarranno sempre aperti, anche in caso di chiusura di tutto il resto delle attività produttive. Quindi, ha sottolineato, «non c'è nessuna necessità di mettersi in coda». 
Redazione Web

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