Clan calabresi riciclavano denaro in ristoranti specializzati nel giropizza, nove arresti |Video|

«Dov'è la mia parte di Melegnano?» diceva il boss in un intercettazione. Sequestrati beni per oltre dieci milioni di euro, tra cui quote societarie di alcuni ristoranti, studi immobiliari e di un hotel

«Dov'è la mia parte di Melegnano?» diceva il boss in un intercettazione ambientale

Alle prime ore di venerdì 8 novembre, gli agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile e della Divisione Anticrimine di Milano hanno dato esecuzione, nelle province di Milano, Torino e Monza Brianza, all’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dalla d.ssa Imarisio, G.I.P. del Tribunale di Milano, nell’ambito delle indagini coordinate dal Procuratore Aggiunto della D.D.A. di Milano, d.ssa Dolci, e dirette dal Sostituto Procuratore d.ssa Ombra, nei confronti di 9 soggetti, tutti italiani, a vario titolo accusati di associazione per delinquere e trasferimento fraudolento di valori. Sono stati sequestrati anche beni per oltre dieci milioni di euro, tra cui quote societarie di alcuni ristoranti appartenenti a una nota catena specializzata nel giro pizza, operante  nel nord  Italia e anche nel sud est milanese a Melegnano e Pantigliate. Questi ultimi due ristoranti al momento sono esclusi da quasiasi provvedimendo di sequestro. Le indagini hanno fatto luce sulla capacità, delle cosche calabresi, di reinvestire denaro, frutto di attività illecite, nel circuito della grande ristorazione. Secondo i magistrati, un noto pregiudicato legato alla ‘ndrangheta per riciclare del denaro sporco, avrebbe creato la catena di pizzerie che vanta decine di punti vendita tra Torino e l’hinterland milanese.  Con un articolato sistema di intestazioni fittizie di beni e società, utilizzando persone incensurate, legate da vincoli di parentela, i clan della ‘ndrangheta evitavano aggressioni patrimoniali da parte dello Stato. Proprio in occasione dell'inaugurazione dell'ultima, la polizia ha eseguito delle intercettazioni mentre l’esponente della crimnalità organizzata parla al direttore di sala destinandogli una minaccia palese per riaffermare il suo ruolo di boss.
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