La Regione Lombardia finanzia due progetti per i disturbi infantili

Un bambino su diecimila ha una serie di difficoltà in tre aree specifiche: della comunicazione, dell’interazione, di comportamenti e interessi. «Per questi assistiti è stato evidenziato come le famiglie si trovino ad affrontare un percorso diagnostico-terapeutico differente da caso a caso e con una presa in carico da parte dei servizi territoriali, secondo un ordine cronologico di presentazione al singolo centro» comunica il dottor Silvano Casazza, Responsabile UO Comunicazione. Specialisti pronti a intervenire con un approccio organico e standardizzato sono disponibili per aiutare le famiglie a superare le criticità. Il secondo progetto è invece dedicato agli adolescenti; «negli ultimi anni sono aumentate le richieste di consultazione ai servizi di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza per tanti tentati suicidi, abuso di sostanze, alterate condotte alimentari, condotte devianti che conducono a un reato». Ciò prevede la creazione di una rete stabile di sensori in grado di monitorare puntualmente e precocemente l’evoluzione delle problematiche. L’obiettivo consiste nel riconoscere in anticipo il disagio adolescenziale per intervenire subito ove necessario. Un primo annuncio che vedrà a breve l’attivazione da parte dei sevizi territoriali di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza dell’Azienda Ospedaliera di Melegnano.

Alice Ranaudo