Melegnano scende in piazza per dire “no” al razzismo

In programma una grande manifestazione a sostegno della famiglia Bedoni, dopo le frasi razziste comparse sul muro della loro abitazione. Bertoli: «Quanto accaduto non rispecchia l’animo solidale di Melegnano». Arriva anche la solidarietà del presidente Fico

Botta e risposta tra la madre di Bakary e Matteo Salvini

“Facciamoci sentire”. È questo lo slogan che guiderà la manifestazione antirazzismo promossa dalla Città di Melegnano, a seguito delle frasi indirizzate ai coniugi Pozzi e a Bakary, il 22enne originario del Senegal da loro adottato. In programma per le 16 di sabato 23 febbraio, il corteo partirà dal piazzale della stazione in piazza XXV Aprile e poi, snodandosi per le vie del centro storico, terminerà in piazza Vittoria, dove sono previsti una serie di interventi. «Già molti amministratori locali ci hanno mostrato solidarietà, comunicandoci la loro presenza sabato – ha commentato il sindaco di Melegnano, Rodolfo Bertoli -. Sarà sicuramente una grande manifestazione, con la quale non solo esprimeremo la nostra solidarietà a Bakary e alla sua famiglia, ma ribadiremo anche un deciso “no” al razzismo. Quanto accaduto non rispecchia l’animo di Melegnano, da sempre città accogliente e solidale». 

Anche il presidente della Camera, Roberto Fico, si è espresso riguardo la vicenda che da qualche giorno tiene banco a Melegnano. «Davanti a episodi gravi di razzismo e antisemitismo bisogna pronunciare parole dure, chiare e nette – ha commentato -. Mi preoccupa quanto accaduto in queste ore a Melegnano, con le scritte razziste contro una famiglia che ha adottato un ragazzo senegalese. Voglio dire a Bakary e alla sua famiglia che non sono soli. Occorre condannare con forza ogni gesto e ogni parola che possono minare il perimetro della nostra civiltà, che è fondata su principi di uguaglianza, solidarietà, tolleranza».

L' accaduto ha avuto anche inevitabili ripercussioni politiche, con un “botta e risposta” a distanza tra Angela Bedoni, mamma di Bakary, e il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. «Quello che sta accadendo in tanti casi oggi in Italia è amplificato anche da politici come Salvini – ha detto la sig.ra Bedoni -. Questo episodio è il primo del genere nella vita di mio figlio, ma forse perché clima di oggi non è il clima che si respirava tre anni fa». «Io rispetto il dolore di una mamma, abbraccio suo figlio e condanno ogni forma di razzismo – ha replicato il leader del Carroccio -. E la signora rispetti la richiesta di sicurezza e legalità che arriva dagli italiani, che io concretizzo come ministro. Bloccare gli scafisti e i loro complici, fermare l'immigrazione clandestina, assumere poliziotti, installare telecamere ed espellere criminali è semplicemente giustizia, non è razzismo».

Redazione Web

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