Melegnano, tempo scaduto per i 20 rifugiati libici. Il Sindaco: «Lo Stato li ha abbandonati»

«Se ne dovranno andare, in sostanza». Non usa mezzi termini il sindaco Vito Bellomo (Pdl) nei confronti dei 20 rifugiati di provenienza libica presenti a Melegnano. Che cosa manda in fibrillazione il Sindaco?

Il 31 dicembre scadrà la Convenzione tra la Prefettura di Milano e ASSEMI, l’Azienda Sociale del Sud Est Milano, documento secondo il quale alla ventina di profughi africani veniva assicurato vitto e alloggio sul territorio comunale melegnanese. Ad occuparsi di loro, e a ricevere i contributi per il loro sostentamento, sono state la cooperativa sociale il Bivacco e l’associazione Eureka, operanti in città.
Da gennaio, chi si prenderà in carico le loro condizioni? Le finanze comunali no, a detta del Sindaco e dell’assessore alle politiche sociali Fabio Raimondo. Una riunione svoltasi giovedì 22 novembre alle 16:00 in presenza di tutti i soggetti coinvolti nella vertenza ha deciso che i rifugiati dovranno trovarsi altra sistemazione. «Il Prefetto deve scordarsi di rifilare a noi il problema» è stato il commento di Bellomo a fine riunione, che coglie la palla al balzo per denunciare: «Si tratta di una scorrettezza da parte dello Stato. Il Prefetto e il Ministro hanno approfittato di un’emergenza. Ribadisco, una scorrettezza istituzionale senza precedenti. Sono pronto a portare questi ragazzi sotto la Prefettura e a spiegare loro - arriva a dire il Sindaco - che sono stati abbandonati e traditi dallo Stato italiano».

Marco Maccari