Ora i cittadini possono tirare un sospiro di sollievo: il tetto in amianto è stato rimosso

I pannelli che coprivano il capanno erano in amianto. Sospiro di sollievo per i residenti di via Trento e Trieste e del vicolo Monastero: gli abitanti aspettavano da almeno cinque anni una mossa da parte delle Istituzioni. Impossibile accorgersi della consistenza del pericolo per chi passasse in strada, ma per i residenti il tetto in amianto era uno spettacolo quotidiano quanto il sorgere del sole dalla finestra. Il mortale silicato, dichiarato illegale nella Repubblica italiana dal 1992, con un decreto legge entrato in vigore nel 1994, era lì dai tempi dell’uso industriale del pericolante edificio in mattoni rossi, oggi detto ex filanda, anche se, per l’architetto Marco Rizzo del Pral, Piano Rimozione Amianto Lombardia, il tetto non comportava «rischi sensibili». Rimarca il vice sindaco Enrico Lupini: «Un atto dovuto. L’operatore (Bettinelli, attuale proprietario, ndr) ha segnalato all’Asl territoriale la presenza di amianto e a maggio è iniziata la pratica di rimozione». Solo che gli abitanti non erano stati avvertiti. Auto-organizzati, hanno serrato tapparelle e balconi, nel sole cocente.

Marco Maccari