Il Politecnico di Milano punta sulla pallanuoto

Grande successo degli studenti dell’Ateneo per questo sport: ‘7giorni’ ha contattato il giovane allenatore, anch’esso studente.

Nonostante in Italia lo sport più seguito e più famoso sia il calcio e gli italiani si sentano tutti commissari tecnici della Nazionale, il Politecnico di Milano, situato nella zona di Città Studi, ha deciso di andare contro corrente puntando su un altro sport: la pallanuoto. L’idea di creare una squadra universitaria di pallanuoto nacque quattro anni fa da un’intuizione di Giampaolo Colombo, responsabile della sezione pallanuoto del Cus Milano, che decise, insieme all’ex delegato del rettore alle attività sportive del Politecnico, Armando Fogliopara, di iniziare una collaborazione con l’Ateneo.

L’iniziativa da subito trovò un grande responso tra i giovani universitari che tra un esame di ingegneria e uno di statistica si sono riversati a iscriversi. Per coordinare e seguire i ragazzi in questo percorso è stato scelto Matteo Damiani, giovane di 23 anni che è sia giocatore di pallanuoto del Cus sia studente del Politecnico. 7giorni lo ha contattato per farsi raccontare questa sua esperienza da allenatore: «Mi piace molto questo ruolo soprattutto per l’entusiasmo che mostrano i ragazzi. Il primo anno ci fu un boom di iscrizioni e Fogliopara capì di aver fatto la scelta giusta».
Oltre alla squadra del Politecnico a Milano esiste già quella più blasonata dell’Università Bocconi, «anche se nelle due amichevoli li abbiamo battuti», rivendica con orgoglio Damiani, che però con un pizzico di amarezza ci confida che creare un vero e proprio torneo di pallanuoto universitario sarà difficile per mancanza di fondi, tempo e personale e perché gli Atenei  preferiscono puntare su altre manifestazioni anziché su eventi sportivi. 
La mancanza di risorse economiche è un problema che sta colpendo anche il Politecnico e il rischio di mettere fine a questa realtà è un’ipotesi concreta: «In mancanza di fondi la squadra è destinata a scomparire in quanto i costi per l’affitto degli spazi acqua sarebbero insostenibili da parte degli studenti: non è mica come affittare un campo di calcetto!», ha aggiunto Damiani,  che però non dimentica di ringraziare chi ha contribuito e chi sta continuando a fare di tutto affinché l'attività continui: «L’Università continua a credere in questa squadra e il suo finanziamento è una manna dal cielo per noi, ed è per questo che colgo l’occasione per ringraziare il Politecnico che permette a noi ragazzi di divertirci, sfogarci dallo studio e fare nuove amicizie, che solo un collante forte come lo sport può fare. Questa è una realtà unica nel suo genere, io spero tanto possa continuare e crescere nonostante tutte le evidenti difficoltà».
Daniele Buonamici