Milano, ciclista ucciso in viale Umbria: è il secondo incidente mortale in pochi mesi, le dichiarazioni di Rocca, De Corato e Piscina

Questa sera alle ore 19 sul luogo della tragedia si terrà un presidio dei comitati e degli attivisti in ricordo Ivano Calzighetti e per chiedere il limite di 30 km/h. Il Codacons si costituisce quale persona offesa nel procedimento penale: continua la battaglia per la sicurezza stradale.

Il luogo della tragedia

Il luogo della tragedia Credit MiaNews

L'incorcio dove è avvenuta la tragedia

L'incorcio dove è avvenuta la tragedia Credit MiaNews

Via Pistrucci, Milano

Via Pistrucci, Milano Credit MiaNews

«Ivano Calzighetti dalle informazioni di stampa aveva 37 anni ed era padre di un bimbo piccolo. Questa notte stava pedalando in città e ha perso la vita in una collisione con un'automobile guidata da un'altra persona. Questa sera ricordiamo Ivano dalle ore 19 nel luogo dove si è consumata questa ennesima violenza stradale, in viale Umbria all’altezza di via Pistrucci». Così comitati e attivisti che proprio questa notte si sono mobilitati tornando a chiedere la 'Città 30' esponendo striscioni in diversi punti del centro. «Oltre a ricordarlo - spiegano -, chiederemo con forza che Milano diventi città 30 adesso, perché ogni scontro stradale avrebbe conseguenze molto meno gravi per tutte le persone coinvolte se le automobili venissero guidate alla velocità giusta, che in città è 30 all’ora». (MIANEWS)

«La tragedia di questa mattina deve farci riflettere perché in 5 mesi sono morte due persone lungo viale Umbria. Da piazzale Lodi a corso 22 marzo sono diversi gli incroci pericolosi che caratterizzano il viale. Ad agosto è morto un ragazzo investito da un’auto in viale Umbria angolo via Colletta; questa mattina il quartiere si è svegliato con un’altra tragica situazione: un giovane ciclista è morto investito all’incrocio di viale Umbria e via Pistrucci. La mia vicinanza alla famiglia di Ivano Calzighetti. Una strada urbana di scorrimento che spesso ha registrato incidenti con automobili ad alta velocità, manovre azzardate, attraversamenti pedonali privi di semaforo e buona parte del viale sprovvisto di corsia preferenziale. Ricordo gli interventi svolti per rendere più sicuro l’incrocio di viale Umbria/via Simone d’Orsenigo, installando segnaletiche verticali e orizzontali per gli stop. Il mio appello alla Giunta comunale per chiedere di migliorare viale Umbria installando dissuasori contro l’alta velocità delle auto, rendere più sicuri gli attraversamenti pedonali e realizzare l’ultimo tratto di corsia preferenziale tra via Tertulliano e piazza Cappelli», ha dichiarato Francesco  Rocca, Consigliere comunale di Milano (Fratelli d’Italia).

«Purtroppo ancora una volta è evidente che le politiche folli sulla mobilità della Giunta Comunale producano sempre più morti in strada. Portiamo le nostre condoglianze alla famiglia del 37enne morto nel tragico incidente in dinamiche ancora non chiare, e alla giovane automobilista 25enne che si è subito fermata in soccorso e che vivrà con questo trauma per l’intera vita. Probabilmente uno dei due veicoli, la bicicletta o l’autovettura, ha attraversato l’incrocio con il semaforo rosso. È pertanto evidente che il problema, ancora una volta, non sia sicuramente la velocità di percorrimento delle nostre strade che rispetta il codice della strada e che risulta già in molti casi decisamente lenta, ma casomai il rispetto del codice della strada e la presenza delle ciclabili insicure. Se ci sono delle certezze, infatti, sono la presenza di una corsia ciclabile senza alcuna protezione in viale Abruzzi e che i dati Istat evidenzino come gli incidenti che coinvolgono i ciclisti a Milano, dal 2021 a oggi, siano aumentati esponenzialmente. Ciò denota che gli interventi viabilistici adottati sino a oggi dall’Amministrazione hanno portato a un costante aumento della pericolosità nelle nostre strade, a fronte di una totale mancanza di controlli. Purtroppo le lobby dei ciclisti, manifestando per chiedere le zone 30 estese in tutte le strade milanesi con il supporto ideologico della sinistra, non fanno sicuramente gli interessi dei ciclisti e dei milanesi. Piuttosto, manifestino per chiedere al Sindaco dove siano finiti gli agenti della Polizia Locale tanto promessi e mai arrivati, per quale motivo non si trovino più vigili che multino i comportamenti scorretti sulle strade e perché non vengano presi provvedimenti per proteggere le ciclabili, realizzandole in strade meno trafficate e quindi più sicure, invece che sulle grandi arterie», ha dichiarato Samuele Piscina, Consigliere Comunale e Segretario Provinciale della Lega.

«La scorsa notte, purtroppo, un ragazzo di 37 anni ha perso la vita in bicicletta investito da un’auto in zona Porta Romana. La nostra città, oltre ad essere la più pericolosa è anche la più insicura ed i dati lo stanno dimostrando! Solo nel 2023, le persone che hanno perso la vita in bicicletta in città sono state 5, mentre i pedoni investiti e morti sono stati 13. Negli ultimi anni, sotto la guida delle Amministrazioni di Centrosinistra, si sono verificati numerosi incidenti mortali in bicicletta come mai era successo prima. Questo è il risultato delle assurde piste ciclabili realizzate, quasi tutte solamente con vernice colorata a terra, che Sala, Granelli e Censi hanno fortemente voluto a Milano. Occorre che la Giunta pensi al più presto di mettere in sicurezza tutte le altre ciclabili, come ha già iniziato a fare con quella di corso Buenos Aires, installando cordoli protettivi per ciclisti e auto e, magari, installando dissuasori di velocità sulle strade cittadine di lunga percorrenza e scorrimento. Quando ci penseranno?», così l’On. di Fratelli d’Italia, ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi, Vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera e membro della Commissione d’inchiesta alla Camera sulla Sicurezza e sul degrado delle Periferie in Italia, Riccardo De Corato, sul ragazzo di 37 anni investito in bicicletta la scorsa notte in zona Porta Romana che ha perso la vita.

Intanto il Codacons fa un esposto in Procura e si costituisce quale persona offesa in seguito all’ennesima morte stradale avvenuta a Milano.