Milano, compravendita fittizia di materiale informatico: evasione fiscale da 63milioni di euro

Acquistavano pc e hardware obsoleti nell’Est emettendo fatture false nelle quali li facevano passare come nuovi, frodando così il Fisco

Una “frode carosello” che coinvolge 13 società, con 65 indagati e tre agli arresti domiciliari

Milano, facevano passare computer obsoleti e vecchio materiale informatico come “oro”, con lo scopo di produrre un giro di fatture false ed evadere il fisco. L’inchiesta della Guardia di Finanza ha portato alla luce un evasione fiscale da 63 milioni di euro e all’arresto di tre persone, insieme ad oltre 65 idagati. Il meccanismo era più semplice di quanto si possa pensare: acquistavano nell’est Europa materiale informatico datato, emettendo fatture false da 150milioni di euro, con le quali evadevano il fisco mettendo in scena una fittizia compravendita. I numeri dell’inchiesta sono impressionanti, e rappresentano bene la dimensione dell’operazione che vede coinvolte 13 società, le cui sedi sono distribuite tra Slovacchia, Repubblica Ceca, Lombardia, Piemonte e Veneto, e 65 persone, in quanto  prestanome e rappresentanti legali di piccole aziende, tutte collegate al settore informatico. Queste persone sono state denunciate, mentre per le suddette tre, la situazione è più grave, su di loro infatti pesa l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale: Materiale informatico come hardware e software obsoleti e dal valore nullo, lo facevano risultare venduto come di ultima generazione e quindi importato in Italia. Con queste fatture false, le aziende abbattevano l’imponibile evadendo l’Iva. Sono già inoltre stati sequestrati immobili e denaro per un valore di 60milioni di euro, mentre le manette stanno ancora attendendo molti degli imprenditori che hanno beneficiato di questa “frode a carosello”.