Milano, Fratelli d’Italia in campo al fianco dei cittadini contro il degrado dei mercati domenicali di viale Puglie

I cittadini sono sul piede di guerra contro situazioni di degrado urbano e insicurezza. I comitati di quartiere hanno già raccolto 1500 firme per lo sgombero e la chiusura dei mercati sede di disordini e illegalità

Il “modello Milano”, orgoglio e vanto della giunta meneghina di sinistra guidata da Beppe Sala e più volte elogiato da personalità politiche di rilievo non è poi tanto, alla prova dei fatti, un buon modello. Forse il capoluogo lombardo, senza dubbio la più solida e la più europea delle città italiane, gode di un prestigio e di una notorietà sproporzionati rispetto a ciò che è capace di restituire concretamente ai propri cittadini.
Già, perché basta aggirarsi per le vie della città, dal centro alle periferie, per rendersi conto che all’ombra della madonnina la tanto encomiata sintesi di accoglienza e integrazione, di regole e buon governo di cui si beano alcuni vanagloriosi esponenti governativi, presenta numerose falle, impossibili da nascondere da parte di chiunque, a patto di non essere in malafede e di non voler rischiare di cadere nel ridicolo. 
Sono in effetti numerose in città le situazioni e le realtà afflitte dalla piaga dell’illegalità e del degrado: è sufficiente una breve passeggiata tra piazza della Repubblica e la Stazione Centrale o in viale Jenner per accorgersene, vedere per credere.

Un caso che ha fatto molto discutere negli ultimi mesi e che è tornato di recente agli onori (oneri, n.d.r.) delle cronache, è rappresentato dai mercati che hanno luogo tra viale Puglie e piazzale Cuoco, periferia (neanche tanto estrema) sud-est della città. Qui, come anche nel mercatino delle pulci/ex di San Donato Milanese, ogni domenica l’area adibita alle attività commerciali diventa sede di numerosi crimini, denunciati a decide dai residenti della zona ormai stanchi di sopportare una situazione del genere a pochi metri da casa propria. Si tratta di una vera e propria sacca di illegalità, un’enclave in cui le leggi dello Stato Italiano perdono qualsivoglia valore per lasciare spazio alla “legge della piazza” che trasforma le bancarelle dell’usato in un enorme mercato in cui si commercia merce rubata; ce n’è per tutti i gusti, dalla tecnologia alle biciclette, passando per sigarette, elettrodomestici, attrezzi da cantiere etc. Per non parlare dei marciapiedi (e spesso della stessa carreggiata stradale) invasa ogni domenica mattina da migliaia di “clienti” e dai “commercianti” medesimi.

A raccogliere il malcontento popolare e cercare di indirizzarlo su binari di cautela ma allo stesso tempo di ferma determinazione, la sezione locale di Fratelli d’Italia che, per bocca del Presidente della Commissione Sicurezza del Municipio 4 Francesco Rocca, fa sapere che «le nostre denunce non si fermano perché ci troviamo di fronte a estreme situazioni di degrado e insicurezza urbana. Lo scorso maggio i Comitati di Quartiere hanno raccolto 1500 firme indirizzate alla Questura, Prefettura e al di Comune di Milano per chiedere la chiusura immediata dei mercati, i residenti sono sul piede di guerra!». Rocca ha poi aggiunto: «insieme ai ragazzi di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia, domenica mattina svolgeremo un sopralluogo all’esterno e all’interno dei mercati di viale Puglie per verificare la situazione. Milano non merita un mercato del Terzo Mondo!»

Inutile dire che la presenza delle poche pattuglie di polizia locale incaricate di presidiare la zona non è sufficiente a gestire una situazione che ha ormai assunto proporzioni notevoli quanto allarmanti. In merito alla questione è stata pertanto presentata da Paola Frassinetti, esponente di FdI alla Camera dei Deputati, una Interrogazione parlamentare per chiedere «al Ministro dell’Interno, alla luce dell’inattività della giunta comunale sul punto, di incaricare il Prefetto ed il Questore di Milano a provvedere alla chiusura del mercatino delle pulci - ex di San Donato». 

Proprio Luciana Lamorgese, oggi titolare del Viminale, che ha ricoperto per oltre un anno la carica di Prefetto di Milano e non ha mancato di sottolineare in svariate occasioni come il proprio lavoro abbia contribuito a creare il tanto incensato “modello Milano”, è ora chiamata a dare risposte concrete e in tempi brevi per sopperire ad una situazione che non può e non deve più essere tollerata. 

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