Milano, in stazione Centrale scorre ancora sangue: rissa con bottiglie tra stranieri

Neanche 24 ore dopo l'accoltellamento alla gola del militare, due balordi si sono presi a bottigliate

Milano 18 settembre 2019 - Ancora sangue in Stazione centrale, ormai la polveriera di Milano in mano a spacciatori, balordi, ladri e molestatori. Non sono passate ancora 24 ore dall’atto di terrorismo dello 23enne yemenita che con due fendenti alla gola ha mandato all’ospedale un Caporale maggiore dell’esercito impegnato nella missione “Strade sicure”, che nella mattinata di oggi in Piazza Duca d’Aosta si è consumato un nuovo episodio di violenza. Due balordi africani si sono presi a bottigliate. Dalle notizie che trapelano solo uno dei due di orgigine nigeriana sarebbe stato arrestato. «Mi auguro che presto venga rispedito nel suo Paese - denuncia Silvia Sardone -. I crimini nella zona della stazione Centrale procedono a ciclo continuo: h24 e 365 giorni all’anno». La consigliera comunale ed europarlamentare della Lega aggiunge poi che «è necessaria una vera e propria bonifica, altro che aiuole, alberelli e parchi giochi. Spacciatori e rapinatori si combattono con blitz e retate continue, il resto sono tutti palliativi cari ai radical chic dei salotti del centro che nulla sanno della reale situazione - conclude l'esponente del Carroccio -, che i milanesi vivono al di fuori della cerchia dei Bastioni». L'immigrato che ieri ha colpito il militare era già stato espulso dalla Germania e il Paese aveva avvertito le nostre autorità circa le simpatie islamiste dell'uomo. Il folle è irregolare sul territorio italiano in quanto in possesso di un permesso di soggiorno ormai scaduto. Inoltre era già stato denunciato dai carabinieri della radio mobile per minacce e resistenza a pubblico ufficiale. «Per chi non se ne fosse accorto – ha commentato Riccardo De Corato, Assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia -, la zona è una vera e propria bomba ad orologeria. Gruppi di varie etnie hanno preso il possesso dell’intera area intorno alla Stazione.  Ai turisti che scendono dai treni non sembra di certo di essere giunti nella città della Madonnina, bensì nella capitale di un Paese africano. Le misure a spot di controlli, come abbiamo visto, non hanno in alcun modo portato a risultati apprezzabili. Ci vuole il controllo del territorio h24. Vanno identificate quotidianamente tutte le persone che stazionano lì. Con l’aiuto, anche, della Polizia Locale. Sedersi “a tavolino” per decidere misure di contrasto al degrado della zona, non è sufficiente. Basta farsi un giro in Stazione Centrale per vedere il frutto dell’accoglienza sfrenata: richiedenti asilo e clandestini che dormono nelle aree verdi della piazza giorno e notte, bevono grandi quantità di alcool e – conclude l’ex Vice  sindaco di Milano cercano di “sopravvivere” compiendo furti o spacciando droga».

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