Milano, via Francesco Sforza, ciclista muore investita da betoniera; la Procura di Milano apre un'inchiesta per omicidio stradale

La donna uccisa aveva solo 39 anni e una figlia di 6, Sala: « dobbiamo interrogarci su che cosa possiamo fare come Istituzioni, imprese e cittadini per impedire che questi drammatici eventi si ripetano»

Milano, 20 Aprile 2023. Una donna di 39 anni, madre di una bambina di 6, è stata travolta e uccisa da una betoniera mentre era in sella alla sua bicicletta in pieno centro a Milano tra via Francesco Sforza e Corso di Porta Vittoria. Purtroppo, gli operatori del 118 intervenuti non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della vittima. La città di Milano è scossa da questa tragedia e le indagini sull'accaduto sono affidate agli agenti della Polizia locale. La Polizia locale ha già iniziato a fare accertamenti, sottoponendo l'autista della betoniera, un uomo di 53 anni, a test per alcol e stupefacenti, risultati negativi. Secondo alcuni testimoni, il conducente avrebbe detto agli agenti: «Ho ucciso una persona, uccidetemi». L'uomo colpevole del tragico episodio sembra essere sotto choc, ma fortunatamente illeso dall'incidente.

La Procura di Milano ha aperto un'inchiesta per omicidio stradale sulla morte della donna. Il fascicolo è coordinato dal pm di turno Mauro Clerici, che è in attesa dei primi atti delle indagini della Polizia locale. Sarà necessario capire a che velocità stesse andando la betoniera al momento dell'incidente e se il guidatore avesse messo la freccia per svoltare. Saranno effettuati tutti gli accertamenti necessari per fare chiarezza su quanto accaduto. In ogni caso, il conducente della betoniera dovrà essere iscritto nel registro degli indagati, in attesa di ulteriori sviluppi sul caso.

L'intera città di Milano è addolorata per questo tragico episodio e si rivolge alla Polizia e alla Giustizia affinché si faccia giustizia e si prenda chiarezza su quest'incidente. La donna uccisa aveva solo 39 anni e una figlia di 6, il dolore per la sua perdita è grande ed è necessario che gli inquirenti facciano il possibile per far sì che episodi come questi non accadano più in futuro.

«Esprimo le mie più sentite condoglianze e la mia vicinanza alla famiglia di questa giovane mamma. In attesa di conoscere l’esatta dinamica, questo incidente deve farci riflettere perché purtroppo non è la prima volta che ciclisti vengano investiti da mezzi al lavoro. Per questo dobbiamo interrogarci su che cosa possiamo fare come Istituzioni, imprese e cittadini per impedire che questi drammatici eventi si ripetano. Ad esempio, possiamo iniziare con il regolamentare l’accesso in città a tutti i mezzi pesanti, limitandolo a quelli dotati di un dispositivo che permetta piena visibilità anche sull'angolo cieco. E implementando altre misure che sono allo studio della Giunta». Lo dichiara il sindaco Giuseppe Sala in merito all'incidente in cui e' morta una donna in bici di 39 anni.

«L’incidente mortale che si è verificato questa mattina, all’incrocio tra Porta Vittoria e via Francesco Sforza, che ha visto una ciclista travolta da una betoniera, porta alla ribalta il problema dei cosiddetti “angoli ciechi” dei mezzi pesanti, punti che sono nascosti al campo visivo del conducente e che rendono pericoloso il vicino transito di ciclisti e pedoni», afferma Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza, commentando l’incidente avvenuto questa mattina in Corso di Porta Vittoria che ha causato la morte di una ciclista di 39 anni. «Esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia della donna che ha perso la vita questa mattina – continua La Russa -. Questo incidente riporta alla memoria, purtroppo, quello avvenuto a febbraio in viale Brianza nel quale morì una ciclista di 38 anni travolta da un camion. Le associazioni dei ciclisti stimano che, ogni anno, siano migliaia le persone investite sulle strade europee da veicoli pesanti i cui conducenti non sono riusciti a vedere pedoni e ciclisti in affiancamento. Torna d’attualità la necessità di intervenire con urgenza adottando, ad esempio, sistemi visivi e possibilmente sonori che segnalino adeguatamente i punti critici nei quali la visibilità del conducente del mezzo pesante è fortemente limitata se non inesistente».

«È l’ennesima tragedia della strada. Un’altra vita spezzata da un mezzo pesante in pieno centro. Legambiente Lombardia si unisce al dolore dei familiari per questa tragedia e punta il dito su una Milano non ha smesso né di trasformare aree dismesse con nuove edificazioni, né di abbassare il numero di veicoli circolanti». Così Legambiente Lombardia sull'incidente in via Sforza in cui è morta una donna in bici di 39 anni. L'associazione ha rilanciato il tam tam per una manifestazione per la sicurezza stradale questa sera ore 19 in piazza Mercanti per poi raggiungere il luogo dell'incidente alle ore 19.30, davanti alla biblioteca Sormani, dove e' avvenuto l'incidente mortale. È stato lanciato l'hashtag #bastamortinstrada per sostenere la mobilitazione. «Adesso basta! – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Chiediamo all’amministrazione comunale di emettere ordinanze chiare per chi circola in ambito urbano con i camion, affinché ci si doti di sensori. Poco o niente è stato fatto di fronte agli incidenti che, sempre più frequentemente, si verificano in città. È necessario che si dia il via ai percorsi ciclabili d’emergenza. Una città in cui potersi muovere a piedi o in bicicletta senza rischiare la propria vita, questo deve diventare Milano. Per questo da tempo Legambiente, comitati e associazioni, chiedono una città a 30km/h, percorsi ciclabili per proteggano i ciclisti e una drastica riduzione del traffico in città».