Scuole in rete per favorire l’integrazione degli immigrati

Calda l’accoglienza della rete Scuole senza permesso che conta 13 scuole milanesi per circa 2000 iscritti desiderosi di imparare la nostra lingua e di integrarsi sul territorio. Un anno di attento lavoro che per la sede di Rogoredo è sfociato nella festa conclusiva del 10 giugno, tra cibo etnico, musica e danze. «Sono Venezuelana e in Italia da 2 anni; la scuola è una miniera di diamanti che mi aiuta nel mio sogno: scrivere fiabe per bambini», racconta la studentessa Edith Pina. Ai corsi serali del martedì e giovedì si aggiunge la scuola pomeridiana delle donne, che «risponde all’esigenza di circa 20 ragazze islamiche che non possono uscire di sera», spiega Antonia Broglia, insegnante del liceo Primo Levi di San Donato Milanese e membro dell’equipe di 30 volontari che a Rogoredo rispondono alla domanda di 250 iscritti. «Una ricchezza di rapporti umani – racconta il Direttore Fabio Mantegazza – unita alla funzione educativa verso i giovani volontari italiani, in aumento anche come reazione al clima di intolleranza in cui viviamo». Un modello di convivenza tra popoli; non capita tutti i giorni di vedere volti stranieri insieme, sorridenti, quasi come a casa.

E.M.