Terrore sulla Paullese: autista dà fuoco all’autobus con a bordo una scolaresca di Crema. Tutti salvi. |Video|Gallery|

L’uomo, un senegalese cittadino italiano con precedenti per violenza e guida in stato di ebbrezza, avrebbe annunciato il desiderio di suicidarsi e pare abbia urlato “Basta morti in mare”.

Peschiera Borromeo, Sp. Paullese

Peschiera Borromeo, Sp. Paullese Foto Walter Ferrari

Peschiera Borromeo, gli studenti scappano dal autobus dirottato

L'uomo alla guida dell'autubus ha appena fuoco al mezzo

Nessuno è rimasto ferito. L’uomo è stato arrestato

Peschiera Borromeo, 20 marzo 2019 - «Voglio farla finita, vanno fermate le morti nel Mediterraneo». È  quanto avrebbe detto Ousseynou Sy, il 47enne africano che, attorno alle 12 di mercoledì 20 marzo, sulla Paullese ha sequestrato un autobus e poi gli ha dato fuoco, minacciando di uccidersi. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di San Donato, il 47enne, dopo aver chiuso le porte e oscurato i vetri, si è diretto verso Linate.  

Carabinieri e polizia locale avvisati dai ragazzi stessi tramite cellulare, hanno bloccato il mezzo e arrestato l’autista che con una tanica di benzina aveva già dato fuoco al bus. Sull'autobus, che stava percorrendo la strada provinciale 415 all'altezza di San Donato Milanese, si trovava una scolaresca di un plesso secondario di primo grado di Crema. Le prime telefonate sono arrivata dall'interno del pullman al Numero Unico 112, che ha consentito un intervento coordinato dei soccorsi. Gli studenti sono stati salvati dalle forze dell’ordine che, dopo aver bloccato l’autista, li hanno liberati facendoli uscire da un finestrino. «Ringrazio di cuore i carabinieri e la polizia locale  - ha affermato Caterina Molinari, sindaco di Peschiera - per la prontezza dell’intervento che ha risolto con efficacia una situazione molto difficile».

Ousseynou Sy, senegalese di origine ma italiano dal 2004, ha precedenti penali per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale. In mattinata, secondo le prime ipotesi formulate, ha sequestrato il mezzo con a bordo 51 ragazzini della scuola media Vailati di Crema (nel Cremonese) e ha annunciato di volersi uccidere. L’evento si è chiuso dal punto di vista sanitario senza nessun ferito. 23 ragazzi sono stati visitati sul posto e concentrati in una palestra dell'istituto  Margherita Hack di San Donato, in attesa dei genitori e con supporto psicologico. 12 sono invece stati ospedalizzati più due adulti, uno in giallo alla clinica De Marchi, gli altri in codice verde. Autore del gesto è stato invece inviato al San Paolo e tenuto sotto piantonamento. 

«Ero presente personalmente sulla Sp415 – fa sapere Franco Lucente, capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia -,  a pochi metri dall’incendio al bus appiccato da Ousseynou Sy, il 47enne che ha sequestrato il mezzo con a bordo una cinquantina di studenti e poi gli ha dato fuoco, minacciando di uccidersi. Ho visto i ragazzini abbracciarsi tra di loro e piangere, ho visto le fiamme alte e il fumo denso. Era uno scenario apocalittico e l’unico sollievo è che gli studenti siano tutti sani e salvi. Certo, adesso dovranno fare i conti con lo shock e i contraccolpi psicologici. Resta una domanda scomoda, ma che dobbiamo farci: perché un uomo con precedenti per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale era alla guida di un bus? Mette i brividi solo a pensarci».

L’accaduto, per la sua gravità, non è passato inosservato neppure alle Istituzioni nazionali, come testimoniato dal Tweet scritto dal Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha seguito in presa diretta le operazioni di salvataggio: «Voglio vederci chiaro: perché una persona con simili precedenti guidava un pullman per il trasporto di ragazzini?».

Alessandro Garlaschi

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