Chiusura parziale del Parco Mattei: un progetto di riqualificazione e potenziamento porterà alla serrata temporanea di alcuni impianti

«Dopo anni di azioni improvvisate è ora di pensare a un progetto di lungo periodo, che rimetta in moto il Parco Mattei nella sua totalità e che ne garantisca il funzionamento con una gestione efficiente ed economicamente sostenibile». Così Matteo Sargenti, assessore sandonatese allo Sport, ha motivato la decisione della Giunta Checchi di chiudere alcuni impianti dell’ex parco Snam a partire da settembre, in vista del suo rilancio. «Basta rattoppi. Non possiamo arginare grossi problemi con piccoli interventi tampone e prolungare di stagione in stagione un centro sportivo agonizzante – prosegue Sargenti –. La totale assenza di manutenzione degli ultimi anni (alcune strutture sono rimaste praticamente senza interventi dalla loro costruzione, 50/60 anni fa) ha portato al collasso degli impianti».

«Una scelta dolorosa – ammette il Sindaco – ma l’unica possibile. La situazione è grave, i problemi di duplice natura: tecnici e di sicurezza».

Oggetto della chiusura saranno la piscina coperta, alcuni campi da tennis e il palazzetto in muratura, che resterà tuttavia a disposizione delle società sportive il sabato e la domenica per le gare di campionato. La situazione più critica riguarda la piscina di 33 metri, “una pentola che bolle senza coperchio”: perdite e infiltrazioni nella sala macchine causano lo spreco di 250 m³ d’acqua al giorno, una dispersione energetica che fa accumulare debiti spaventosi, senza contare la sua messa a norma anche a fronte del crollo del controsoffitto. Solo per questi interventi sarà necessario un importo di circa 1,5 milioni di euro. Verranno inoltre ristrutturati 3 campi da tennis su 6 (di cui 2 già inagibili), oggi con coperture fortemente compromesse da squarci e buchi. Le tempistiche? A settembre ci sarà l’appalto dei lavori, l’inizio degli stessi è previsto per la primavera 2014: «Non ha senso avviare una stagione in queste condizioni rischiose e con tutti i costi che ciò comporta (si è calcolata una perdita secca di 1.250.000€ all’anno) per interromperla a metà» spiega Sargenti. Tale percorso di riqualificazione e potenziamento assume i contorni di un ambizioso progetto di avanzata imprenditoria sportiva cui stanno partecipando, accanto al Comune, altri importanti partner privati e pubblici: da un lato Eni con cui è aperta “un’interlocuzione costante e positiva” e dall’altro l’Università Statale di Milano, per poter portare in futuro la facoltà di Scienze Motorie nelle strutture sandonatesi. Nel frattempo gli uffici tecnici stanno cercando alternative per andare incontro alle associazioni sportive e agli utenti. «Sulla vicenda del Parco girano voci incontrollabili e false su cui vogliamo fare chiarezza – concludono Sindaco e Assessore –. Il parco non chiude. La serrata “a blocchi” di alcune strutture è parziale e temporanea, rimarranno in funzione le aree verdi e tutti gli altri impianti (pista di atletica, palestre A e B, il polifunzionale, ecc.), nell’ottica di interventi futuri. Il sacrificio è necessario per restituire ai sandonatesi un parco cittadino d’eccellenza e degno del nome che porta».

Alessandro Garlaschi e Francesca Tedeschi

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