San Donato, Andrea Checchi: «Nessun ripensamento da Eni, il VI Palazzo Uffici si farà»

Il sindaco risponde alla minoranza, che aveva annunciato un’interrogazione per avere chiarimenti circa l’avanzamento dell’opera, ancora ferma

«Da Eni nessun passo indietro sul VI Palazzo. Le cose stanno come cinque mesi fa». Così Andrea Checchi, sindaco di San Donato, ha voluto fugare ogni dubbio circa la realizzazione dell’imponente struttura del colosso petrolifero, in merito alle perplessità recentemente avanzate della lista di minoranza “Insieme per San Donato”. «Sul VI Palazzo Uffici ci sono stati troppi silenzi da parte del Comune – ha commentato il capogruppo, Marco Zampieri - . Per questo presenteremo un’interrogazione per chiedere lumi riguardo l’intervento urbanistico a cui sono legati i principali investimenti per la città previsti nel Piano di opere pubbliche del Comune». I dubbi della compagine di opposizione nascono anche dal fatto che, dopo la chiusura del relativo iter urbanistico e la presentazione del progetto, di fatto i cantieri operativi sono tutt’ora al palo. 
«Premesso che il primo referente in questa operazione è la società petrolifera e non l’Amministrazione comunale – ha precisato Checchi - , da parte nostra non c’è alcuna volontà di tenere segreto alcunché e se non abbiamo più fornito aggiornamenti al Consiglio circa lo stato dell’arte è perché la situazione del VI Palazzo è la stessa di qualche mese fa». Per quanto concerne i lavori, il primo cittadino ha fatto sapere che Eni sta ancora individuando l’operatore che si occuperà della realizzazione del Polo direzionale e che, allo stato attuale, non esistono segnali o documenti che attestino qualsivoglia volontà di rinuncia o di ripensamento dell’operazione urbanistica. «Da parte nostra – ha concluso Checchi - non manca qualche preoccupazione sui tempi dell’intervento, ma restiamo fiduciosi che il piano presentato a suo tempo venga confermato nelle sue linee generali».
Redazione Web