San Donato, strappo nell’esecutivo di centro sinistra: il caso Icon Tower di Eni allontana Sel/Verdi dal Partito democratico
La coalizione di centro sinistra alla guida di San Donato subisce un pesante strappo interno, con la ferma presa di distanza del consigliere di maggioranza Marco Menichetti, esponente di Sinistra ecologia libertà/Verdi.
Il “pomo della discordia” è rappresentato dal caso Icon Tower, cioè l’imponente torre che Eni realizzerà nell’ambito della costruzione del Sesto palazzo uffici, i cui cantieri sono partiti le scorse settimane.
Secondo il progetto originario della torre, così come previsto anche nel Piano integrato di intervento, l’altezza avrebbe dovuto essere di circa 152 metri sul livello del mare (la città di San Donato ha già un'altitudine che si attesta tra 93 e 105 metri s.l.d.m), ma l’introduzione dei nuovi limiti di sicurezza per l’aeroporto di Linate avevano imposto di ritoccarla al ribasso. Con l’apertura dei cantieri, però, Eni si è appellata al Comune per ottenere da Enac, l’ente di controllo e vigilanza nel settore dell’aviazione, una deroga ai vincoli previsti, onde tornare al progetto di partenza.
Nella serata di venerdì 14 marzo, la questione è approdata sui i banchi del consiglio comunale sandonatese, dove gli esponenti politici sono stati chiamati a votare una delibera atta a rendere la Icon Tower di “interesse pubblico”. Nel caso in cui tale delibera avesse incassato esito positivo, Enac sarebbe stata quindi chiamata a valutare la possibilità di concedere le deroghe richieste.
Proprio all’atto della votazione, però, dalle fila della maggioranza si è distinta la voce contraria di Marco Menichetti che, pur non esprimendo un voto negativo, ha abbandonato l’aula. L’esponente di Sel/Verdi ha contestato aspramente proprio la valenza pubblica del progetto: «Questo è un atto che non condividiamo – ha affermato Menichetti – perché non c’è una virgola che risponde ad un interesse della città».
La presa di posizione del consigliere è stata accolta con altrettanta fermezza dal Partito democratico e dalla lista Noi per la città che, assieme a Sel/Verdi, ha appoggiato l’elezione di Andrea Checchi. «Quanto accaduto - recita una nota diramata dalla coalizione - segna un netto allontanamento di Sel-Verdi dalla maggioranza consiliare e, conseguentemente, dalla maggioranza di governo».
«Sel-Verdi – conclude la nota - si è sottratto a qualsiasi confronto preventivo con le altre forze di maggioranza ed ha rinunciato ad esprimere la propria posizione ai propri alleati di governo. Al contrario, ha ritenuto opportuno portare avanti un attacco frontale in sede di Consiglio Comunale, uscendo quindi volontariamente dalla dialettica della coalizione e, conseguentemente, dalla maggioranza stessa».
Alessandro Garlaschi