Sgomberati i campi Rom, le associazioni non sono d’accordo

L’intervento accontenta i tanti poaschesi, che da mesi lamentavano la presenza degli insediamenti abusivi, privi delle condizioni di abitabilità. I rom erano ritenuti colpevoli dell’aumento di furti registrato nella frazione. Vittoria Cappellini, che a ottobre 2009 aveva presentato un esposto circa il degrado sulla linea 77, racconta che ora la situazione si è normalizzata, anche se restano tra Vaiano Valle e Ripamonti due campi più piccoli. «L'autobus è ritornato a essere un mezzo di trasporto», dice. Se a Poasco gli abitanti si sono compattati alla parola d’ordine “via i rom”, non sono mancate alcune critiche all’operazione. L’ong Everyone ha denunciato il Comune milanese presso la Corte penale internazionale de L'Aja, a proposito del primo sgombero, ipotizzando una violazione dei diritti umani «per mancata assistenza, lesioni ed espulsione di massa» a danno anche di «bambini, donne incinte, malati gravi e portatori di handicap». I poaschesi respingono con sdegno l’etichetta di “razzisti”, comparsa in qualche sparuto commento sul blog del paese. «È importante che le istituzioni continuino sulla strada del rispetto della legge, applicando gli sgomberi», si legge. Secondo la Cappellini, «questa gente deve rispettare le regole, lavorare e pagarsi una casa, anziché rubare».

Sara Marmifero