SPECIALE ELEZIONI 2012 - Andrea Checchi (San Donato Milanese)

Andrea Checchi è il candidato per la coalizione di Centrosinistra che comprende Pd, Idv, Sel-Verdi per la pace e la lista civica Noi per la Città.

Ha 48 anni, nato e cresciuto a San Donato, è sposato con Fabiola e ha 3 figlie. Laureato in geologia, ha lavorato come dirigente di un’impresa edile. Da 8 anni è passato al mondo del Terzo Settore (no profit). Attualmente è direttore di una Cooperativa Sociale che si occupa di servizi alla persona. Consigliere comunale dal 1994 al 2002 (Giunte Achilli), è stato nominato Presidente della società “Roccabrivio Sforza s.r.l.” (dal 2002 al 2007), salvandola  da un sicuro fallimento. Attento al mondo dell’associazionismo e del volontariato, opera da qualche anno nel contesto dei G.A.S. (Gruppi d’Acquisto Solidali). Andrea Checchi è una persona professionalmente seria ma vivace e dai gusti semplici, genuini e autentici: ama la buona cucina, i prodotti genuini, le canzoni di De Andrè e Jovanotti, gli U2, i Pearl Jam e Bruce Springsteen. Preferisce un abbigliamento comodo e casual in ogni occasione.

Perché i cittadini dovrebbero votarla?
Credo di essere la giusta sintesi delle diverse anime che caratterizzano il centrosinistra: progressista, cattolico democratica, ambientalista e riformista; credo che i cittadini di San Donato abbiano visto in me una persona onesta, capace di farsi carico di un progetto innovativo che migliorerà la qualità della vita delle persone.

Come pensa di trovare nuove risorse finanziarie per il suo comune, rispettando il patto di stabilità?
Le risorse finanziarie saranno sempre di meno. Per questo le pubbliche amministrazioni dovranno stabilire una scala di priorità negli interventi da fare, individuare scelte di qualità che puntino a migliorare l’efficacia e l’efficienza delle azioni sul lungo periodo, istituire un ufficio comunale per la ricerca fondi presso enti superiori (comunità europea, regione, provincia) e fondazioni.

Quali proposte prevede il suo programma per sfruttare l’onda lunga dell’Expo 2015?
Le nostre proposte relativamente riguardano il rilancio del territorio, sostenibilità ambientale e alimentazione: promuovere interventi per il recupero di ambiti verdi, valorizzare il Parco Agricolo Sud Milano, sviluppare azioni congiunte con altri enti (pubblici e privati) finalizzate a strategie di marketing territoriale per favorire posti di lavoro nel settore dei servizi e del turismo.

Quali sono le iniziative per sostenere i servizi alla persona, con particolare attenzione alle fasce più deboli?
Vogliamo un welfare concreto, vicino ai cittadini: tariffe eque dove si debba pagare in base alla propria capacità di contribuzione (pagare il giusto!). Rivedremo le tariffe delle mense scolastiche, dei nidi, del trasporto locale; reintrodurre gli sconti sui farmaci da banco; prevedere un fondo annuale per il sostegno alle famiglie in difficoltà. C’è poi il tema della tassazione diretta e indiretta per eliminare le aliquote IMU e l’addizionale IRPEF per le quali vogliamo intervenire in modo equo e introdurre esenzioni per i redditi minimi.

Frammentazione urbana e isolamento di alcuni quartieri. Quale soluzione?
Abbiamo elaborato un programma che supera la logica dei quartieri per promuovere una visione unitaria della città: puntiamo alla realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili che facilitino la mobilità in sicurezza delle persone (rete ecologica comunale), alla qualità degli interventi di riqualificazione degli ambiti pubblici (parchi, aree verdi, aiuole, giardini, marciapiedi), alla promozione di iniziative culturali in ogni quartiere della città in stretta sinergia con i comitati e le consulte territoriali.

Cosa cambierebbe nel PGT? Un esempio concreto.
Nel nostro programma parliamo di “PGT a crescita zero” perché ne ereditiamo uno già approvato su cui siamo determinati ad intervenire per ottenere miglioramenti a favore della collettività tra cui: una revisione complessiva che punti alla riduzione delle volumetrie, un incremento dei servizi pubblici e delle aree verdi a disposizione dei cittadini, la realizzazione di un serio progetto di housing sociale che veda coinvolti il Comune, gli operatori, le associazioni cittadine interessate.