Argento contraffatto: 2 tonnellate sequestrate dalla Guardia di Finanza a Melegnano e San Giuliano

Il sequestro rientra in una operazione più vasta che, tra il torinese e la provincia di Milano, ha portato alla confisca di 10 tonnellate di argento falso e alla denuncia di 29 persone

Monili ed oggetti di arredo erano composti principalmente da ferro o rame

Dieci tonnellate di argento falso sequestrato, per un valore di 3mln di euro, e 29 persone denunciate per frode in commercio. È questo il bilancio di un'operazione della Guardia di Finanza di Torino che ha sequestrato oltre 60mila elementi d'arredo falsamente etichettati in argento, al termine di una trentina di perquisizioni in varie località, prevalentemente a Torino e provincia ma anche nel Milanese. L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino - Pool Tutela del Consumatore, ha consentito di ricostruire l'intera filiera, di matrice cinese e nord africana, di falso argento interamente radicata tra il Piemonte e la Lombardia. Oltre a Torino, le località interessare da perquisizioni e sequestri sono state: Grugliasco, La Loggia, Settimo Torinese, Rivarolo Canavese, Cuorgnè, Montalto Dora, Burolo, San Mauro Torinese ed infine Melegnano e San Giuliano Milanese. Nello specifico, a Melegnano e San Giuliano sono state rinvenute 2 delle 10 tonnellate sequestrate dalle Fiamme Gialle, stipate all’interno di magazzini privati da cui si approvvigionavano anche negozi etnici. Per anni sono stati commercializzati sul territorio nazionale migliaia di cornici portafoto, elementi d'arredo di lusso, vassoi e teiere falsamente etichettati "Silver" o "Silver Plated" e "Made in Italy". In realtà, oltre ad essere falsi, erano tutti importati dal Belgio, dalla Svizzera oppure dalla Repubblica Popolare Cinese. Grazie agi esami effettuati dal Laboratorio Chimico dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli di Torino, è emerso che gli articoli erano di fatto composti da ferro, rame o addirittura da leghe assai meno nobili. Dell'argento, comunque, non ne è risultata traccia. Nel corso delle attività i Finanzieri hanno Inoltre sequestrato migliaia di monili, collane e braccialetti composti da pietre dure semi-preziose spacciate per turchese, perle quarzo, di fatto, poi, dimostratesi essere pietre di fiume verniciate, plastica o residui della fusione del vetro. I responsabili dovranno rispondere dei reati di frode in commercio e vendita di prodotti con indicazioni di qualità, di origine o provenienza false e rischiano fino a tre anni di reclusione.
Redazione Web