La proposta di annettere Pedriano a Melegnano? Perché «ci sentiamo ignorati»

Pedriano, a pochi passi dalla provinciale Binasca, è più vicina a Melegnano che a San Giuliano, ma non è per ragioni geografiche che il Carroccio reclama la secessione. «È un modo per far sapere che ci sentiamo ignorati».
Arrivare qui con i mezzi pubblici è un'odissea: a parte i pullman per gli alunni di elementari e medie, entrare e uscire richiede un'auto o una bici abbastanza robusta da reggere la sfida con un manto stradale crivellato dalle buche. Se non si hanno altre risorse che le proprie gambe, occorre invece armarsi di coraggio. «Mia figlia ha 16 anni», racconta Antonella, «e l'accompagno ovunque. Una volta, di ritorno a piedi da Melegnano, un'auto l'ha affiancata e gli uomini a bordo hanno cercato di caricarla su». Il dosso davanti a via dei Pioppi, creato a settembre 2009, è già da rappezzare. «Ho persino bucato un pneumatico», dice la Ianiro, «e non mi risarciscono. Il 22 marzo doveva iniziare il riordino, ma a oggi non si è visto nessuno, come non si sono visti i 100.000 euro promessi per noi dal Comune».
Gli abitanti chiedono arredi urbani decorosi e una ciclopedonale che li salvi dall'isolamento. Gli anziani per le spese quotidiane sono costretti a farsi aiutare dai vicini di casa. Così fa un ottantenne, memoria storica in carne e ossa della frazione, che ricorda quando nel '49 per un pugno di voti si decise di far restare Pedriano entro i confini di San Giuliano.
E ancora panchine fatiscenti, nessun parco giochi, pulizia stradale inefficiente, controlli intermittenti e, a terra, preservativi e siringhe. Qui, chi non vuole farsi notare - prostitute, spacciatori e clienti delle lucciole - ci riesce molto bene.

Sara Marmifero