Lucchini-Artoni: unanime la scelta del Consiglio comunale

E' stato votato ad unanimità l'Ordine del giorno relativo all'inibizione dell'attività di deposito di bitume da parte della Lucchini-Artoni.

Lunedì 12 marzo, presso la sala consiliare del Comune di Segrate, è stato convocato in sessione straordinaria il Consiglio comunale, per la trattazione di alcuni argomenti all'Ordine del giorno. Tema principale, la vicenda relativa alle problematiche causate dalla società Lucchini-Artoni Srl, un'azienda che produce cemento e bitume, localizzata in via Tiepolo a Segrate e operante sul territorio dal 1958. L'oggetto dell'Ordine del giorno è stato così comunicato ai cittadini dal consigliere della maggioranza Roberto Nardio: «Preso atto che vi sono stati negli anni numerosi esposti e denunce da parte dei cittadini abitanti nelle vicinanze della società Lucchini-Artoni Srl che lamentano l'esalazione di fumi maleodoranti; preso atto delle dichiarazioni di Asl e Arpa durante la riunione tecnica convocata per il 21/02/2012 a fronte delle quali si evince che le esalazioni non sono evitabili in quanto anche i filtri di ultima generazione (l'azienda, nel 2011, ha richiesto la costruzione di un mega capannone di 36 metri di larghezza, 100 di lunghezza e 23 di altezza, che contenesse tutte le attività ed eliminasse i disagi) non sono utili a trattenere le molecole odorigene ma solo a contenere le polveri e, valutati gli elementi per la decisione finale inerente alla proposta di variante urbanistica, la cui approvazione avrebbe comportato come conseguenza l'ampliamento dell'attività della ristrutturazione dell'impianto con nuove tecnologie di produzione. Tutto ciò premesso, il Consiglio comunale esprime forti preoccupazioni in relazione all'attività della società in oggetto, anche e soprattutto in vista dell'approssimarsi della stagione più favorevole alla ripresa intensa dell'attività legata alla produzione e al confezionamento di bitume e ha rinviato agli organi competenti, affinché provvedano a emettere qualsivoglia provvedimento al fine da inibire la ripresa di questa attività e affinché agiscano nelle sedi più opportune per la tutela della cittadinanza e della stessa amministrazione, anche in caso di eventuali procedimenti penali». Da anni questa azienda è oggetto di contestazioni. Come riportato da “La Repubblica”, a fine febbraio la Guardia di Finanza ha sequestrato un cantiere da 30mila metri quadrati a Segrate, in un terreno nel quale è prevista la nascita del più grande centro commerciale d'Europa: lì, la Lucchini-Artoni, secondo l'accusa, smaltiva rifiuti pericolosi, in prevalenza fresato d'asfalto. La maggioranza, a questo punto, in accordo con la minoranza, ha deciso di provvedere in modo concreto con un occhio attento alla posizione dei dipendenti dell'azienda, come ci tiene a precisare l'assessore Zanoli: «Questa amministrazione si preoccupa anche dei 104 dipendenti segratesi. Il mio intento era quello di lasciare la Lucchini-Artoni sita nello stesso luogo e risolvere il problema senza un cambiamento di sede, dato che non è stato possibile farlo, come sottolineano gli esposti di Arpa e Asl; a questo punto sono favorevole a una delocalizzazione». Un cambio di rotta della maggioranza, che proprio il 10 ottobre 2011 aveva bocciato la mozione della minoranza e che a febbraio 2012, come sottolinea il consigliere Micheli e ribadiscono gli altri membri seduti all'opposizione, era ancora contraria alla delocalizzazione e puntava solo ed esclusivamente a una possibile risoluzione del problema con la costruzione del capannone pressurizzato. «Il problema della Lucchini-Artoni è molto preoccupante per Segrate - commenta il consigliere Radaelli - e necessita di uno sforzo corale per essere risolto. Se il nostro Sindaco avesse preso un provvedimento coraggioso noi lo avremmo sostenuto. Forse sarebbe stato opportuno aver preso molto più sul serio questo problema. Quello che vorrei ribadire è che spero ci sia uno sforzo di tutti quanti affinché si possa mettere la parola fine a questi problemi!». Come riportato da tutti i membri del Consiglio si tratta di una problematica grave che va risolta con il consenso di tutti, in particolar modo perché rivolta alla tutela dei cittadini. Il consigliere Antona segnala anche il potenziale inquinamento della falda acquifera da parte dei residui di materiale depositato intriso di idrocarburi: «È anche qui che la Lucchini-Artoni ha abusato! Questo è sicuramente un abuso perpetrato negli anni!». L'Ordine del giorno è stato finalizzato a dare il massimo della tutela ai cittadini e per i suddetti motivi tutti i 28 membri del Consiglio hanno votato a unanimità l'inibizione dell'attività di deposito di bitume da parte della Lucchini-Artoni.
Giancarlo Capriglia