Mario Giuliacci, il meteo non è un’opinione!

Incontro con Mario Giuliacci cittadino segratese

Un vero colpo di fulmine, una passione scoppiata alla prima lezione del corso di meteorologia e da quel momento la consapevolezza di voler intraprendere la professione del meteorologo. Mario Giuliacci, celebre volto delle previsioni del tempo, divenuto popolare anche grazie alla trasmissione satirica “Striscia la notizia” che cominciò a prenderlo bonariamente in giro, regalandogli più volte il tapiro, per la simpatica “mossetta” d’anca con cui salutava i telespettatori, divenuta subito la sua firma, è segratese d’adozione. Meteorologo e showman, non ha mai oltrepassato certi limiti, quelli del rispetto dovuto a una scienza cui si è sempre dedicato con grande professionalità, Mario Giuliacci ha sicuramente cambiato e migliorato il modo di fare le previsioni del tempo negli ultimi quindici anni. La nostra redazione lo ha incontrato nella sua casa a Segrate e con lui ha ripercorso i momenti cruciali di una lunga carriera segnata, subito dopo la laurea in Fisica all’Università La Sapienza di Roma, da anni nel Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare a dirigere come colonnello il Centro Meteo di Milano Linate. Popolarità e successo arrivano però con le prime apparizioni in televisione, nel 1995 inizia la collaborazione con il Centro Epson Meteo – alla cui fondazione ha largamente contribuito occupandosi per molti anni delle previsioni del tempo per i Tg delle reti Mediaset. In questo contesto nasce quello che potremmo definire lo “stile Mario Giuliacci” riconosciuto e amato dal grande pubblico televisivo. Ricetta segreta di tanto successo? Sorride e risponde: «Una comunicazione semplice e immediata, un linguaggio diretto, basta ai termini troppo “meteoburocratici” come “precipitazioni”, meglio parlare di pioggia e neve, come fa la gente comune. E poi massima cura nei calcoli e nella scelta dei modelli fisico matematici da utilizzare, solo una laurea in Fisica può dare serie garanzie in tal senso», insiste su questo aspetto e ribadisce che la laurea non può essere considerata un semplice accessorio, un optional. Le dichiarazioni apparse sul noto social network Facebook, in cui affermava che l’uso delle “weather girls” o “meteorine” – scoperta non italiana in qualche modo sviliva la professionalità dei tanti meteorologi laureati come lui in Fisica, hanno siglato la chiusura del lungo capitolo della collaborazione con Mediaset e con il Centro Epson. Oggi ci mette in guardia dal consultare i tanti siti internet meteorologici italiani – ne esistono più di 300 – che non si avvalgono di professionisti laureati e si lamenta del fatto che purtroppo non esista un Albo che prescriva l’obbligo della laurea in Fisica per esercitare la professione del meteorologo. A proposito di siti, se volete continuare a seguire le previsioni accurate del colonnello Mario Giuliacci, consultate il sito www.meteogiuliacci.it

Cristiana Pisani