Rebellato: «De Corato parli di ciò che gli compete»

A distanza di alcuni mesi, però, pare che la discussione non si sia ancora spenta. Vediamo perché.Lo scorso 10 agosto, l’ex vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, ha dichiarato alla stampa nazionale che non c’è alcun bisogno di costruire nuove moschee sul territorio milanese, ma che, nell’eventualità, si potrebbe pensare di allargare la moschea di Segrate. Al ritorno dalle vacanze estive, il vicesindaco di Segrate, Mario Grioni, e l’assessore ai Lavori Pubblici segratese, Martino Rebellato, entrambi tra le fila della Lega Nord, hanno espresso il loro disappunto circa la dichiarazione di De Corato, su una testata locale. Se da un lato, Grioni ha semplicemente contestato la “presunzione” di De Corato, che ha pensato di poter decidere qualcosa sul territorio segratese, dall’altro lato, Rebellato è stato decisamente più diretto. L’Assessore ai Lavori Pubblici ha precisato, infatti, che qualora si decidesse di ampliare il centro islamico, ciò comporterebbe il ridimensionamento del cimitero di Lambrate, cosa, a suo parere, assolutamente fuori discussione. Abbiamo contattato i due interessati, per capire meglio il loro punto di vista.«Non si nasconde alcun timore – precisa Grioni – dietro la mia dichiarazione. Semplicemente ho trovato le parole di De Corato del tutto fuori luogo. Se i fedeli della moschea di Segrate ci chiederanno un ampliamento, noi valuteremo cosa fare, anche se, mi sembra che, da cappella funeraria che era, la moschea sia stata già ampliata abbastanza».«De Corato dovrebbe stare al suo posto – ha dichiarato Rebellato – e parlare delle cose che gli competono. A Segrate non c’è posto per allargare il centro islamico. Con ciò, non intendo entrare nell’ideologia: la mia è una precisazione puramente tecnica». Come dire, passato il polverone, ognuno deciderà secondo la propria competenza.

Susanna Tosti