Un’azienda agricola che aiuta gli immigrati e collabora con il carcere

Si tratta di  un’azienda tradizionale che ha subito tutti i passaggi e  i cambiamenti del mondo dell’agricoltura. Da anni ne ha preso le redini Ambrogio De Ponti - presidente dell’associazione “Organizzazioni produttori ortofrutticoli Lombardia” (AOP UNO LOMBARDIA) –  insieme al fratello Achille. Questa realtà si distingue da altre presenti nel Sud Est milanese anche per la ricerca e la sperimentazione, senza ogm, per il rapporto con le Università, in particolare con la Facoltà di Agraria dell’Università Statale di Milano, e per l’attenzione al sociale. L’anno scorso l’Azienda dei Fratelli De Ponti ha ricevuto il Premio S. Bernardo, istituito dalla Compagnie delle Opere. «Gli immigrati, intorno al 1995- 1996, arrivavano qui in condizioni disperate. Noi abbiamo fatto quasi da ufficio di collocamento. Abbiamo pensato a loro non come risorse umane, ma come persone. Perciò li aiutiamo con i permessi, li mettiamo in regola e andiamo insieme a loro in Questura perché non sanno la nostra lingua». E  il proprietario della Cascina Gaita racconta di come si sia trattato di una vera e propria esperienza di accoglienza. De Ponti precisa che con questo riconoscimento è stata premiata un’intera categoria. Con il carcere di Opera si sta collaborando per un progetto di rieducazione che consiste nella costruzione di serre all’interno dell’istituzione. Mentre i giovani potranno usufruire di un sistema di assunzione temporaneo, regolare, pratico e veloce che consiste nell’acquisto di un vaucher all’Inps da parte dell’azienda. Gli studenti, maggiorenni, potranno lavorare e fare esperienza nei periodi di chiusura delle scuole. Questa iniziativa potrebbe essere estesa a casalinghe e pensionati. Per il primo anno si sta immaginando di rendere possibile tutto questo grazie a un innovativo sistema telematico per semplificare alcune procedure burocratiche.

Alessandra Moscheri