È morto Piero Corrada, storico medico dell’ospedale Predabissi e primario di Urologia

Stroncato da un malore a 61 anni, da circa un trentennio lavorava presso il nosocomio di Vizzolo. Estremamente stimato da colleghi e pazienti era una figura molto conosciuta anche a Melegnano, dove ha sempre vissuto.

Nel riquadro il dottor Corrada. Sullo sfondo l'ospedale Predabissi di Vizzolo

Nel riquadro il dottor Corrada. Sullo sfondo l'ospedale Predabissi di Vizzolo

Al suo attivo aveva oltre 5mila interventi chirurgici

Lunedì 20 febbraio la città di Melegnano ha tributato il suo ultimo, commosso saluto al dottor Piero Corrada, primario del reparto di Urologia presso l’ospedale Predabissi di Vizzolo e figura molto nota presso la Città sul Lambro. Un malore non ha lasciato scampo al medico 61enne, riconosciuto come una assoluta eccellenza nel campo dell’urologia. Laureatosi in Medicina e chirurgia del 1981, il dottor Corrada lavorava da circa un trentennio presso l’ospedale Predabissi di Vizzolo, periodo nel quale è divenuto direttore dell’Urologia ed ha avuto modo di eseguire oltre 5mila interventi chirurgici. In realtà, la sua figura era molto popolare e conosciuta anche a Melegnano, dove aveva sempre vissuto, per il suo impegno all’interno della società civile. Già presidente della Pallacanestro Melegnano, Corrada aveva infatti ricoperto la medesima carica anche nel Lions Club locale, per il quale rappresentava da sempre un punto di riferimento. Le sue esequie sono state celebrate nel pomeriggio di lunedì 20 febbraio presso una gremita Basilica di San Giovanni Battista. Qui si sono riunite circa 500 persone tra amici, parenti, colleghi e pazienti, per condividere il dolore della moglie e dei tre figli. «Sono stato in cura dal dottor Corrada per circa 10 anni – ci racconta un lettore di Melegnano -. Mi riceveva sempre nel suo studio di via Bixio e, qualche hanno fa, mi aveva operato personalmente per l’asportazione di un carcinoma alla vescica. Mi ha sempre seguito con grande scrupolosità e professionalità, con lui mi sentivo tranquillo». «Mi sono rivolto a lui ormai qualche anno fa per via di alcuni problemi che non riuscivo a risolvere – aggiunge un altro paziente -. Grazie alle terapie che mi ha prescritto sono finalmente riuscito a stare bene. Quando ho saputo della sua morte ci sono rimasto davvero molto male. Era un bravo medico, ma soprattutto era una persona di grande umanità».
Redazione Web