Resti romani emergono dagli scavi per la Tem

Infatti, tra i vasti campi di Vizzolo Predabissi che ospiteranno la parte finale della Tangenziale Est Esterna, sono stati rinvenuti antichi resti romani. Nel dettaglio, nei pressi della via Emilia, sono emersi in superficie frammenti di mattone e resti di canalizzazioni agricole romane. Galeotti furono i ventidue rilievi geologici e archeologici che hanno puntellato il territorio tra Vizzolo e Sordio. Da oltre un anno, gli abitanti del territorio hanno notato tecnici al lavoro nei 500 ettari di campi nell’area tra Vizzolo e Sordio, all'opera nelle fasi preliminari del posizionamento dei piloni della Tem. Tra le fasi di analisi del terreno, rilievi elettromagnetici e  classici carotaggi per l'analisi della stratificazione del suolo. Ed è proprio andando in profondità nel terreno – e quindi indietro nel tempo – che sono stati scoperti i resti di edifici romani. Ma nessuno dei tecnici avrebbe pensato di rinvenire quanto poi è emerso dagli scavi. «Abbiamo portato alla luce  due opere di canalizzazione agricola, due canali di scolo, e buche contenenti residui di laterizio, con ogni probabilità scarti di lavorazione da fornace - spiega uno dei tecnici all’opera - tutto di età romana, anche se ovviamente non è possibile stabilire quale, data la durata della stessa epoca in questione. Gli affioramenti sono tutti sul versante Nord della Statale 9, verso Casalmaiocco insomma». Certo, non saranno questi ritrovamenti a fermare i cantieri della nuova Tangenziale Est Esterna di Milano, che vedrà proprio nel territorio tra Vizzolo e Cerro Al Lambro il suo casello. Infatti, la soprintendenza ai Beni culturali, nonostante abbia definito interessanti i curiosi ritrovamenti, ha fatto ricoprire le tracce storiche, pur senza escludere la possibilità di tornare a scavare nei siti individuati. Naturalmente, non è un caso la presenza di questi manufatti di epoca romana nei territorio del Sud Milano. Vizzolo Predibissi trasuda di storia d'epoca classica. Basti pensare alla vicina via Emilia, una strada di oltre 2mila anni, a opera del console Marco Emilio Lepido, per collegare in linea retta Rimini con Piacenza. Oppure, passando all'area del sacro, la basilica di Santa Maria in Calvenzano, edificio romanico di notevole suggestione anche per il ricordo del filosofo Boezio, che si vuole, in questo luogo, abbia scritto nel 525 il De consolatione philosophiae. Ora, quanto emerso sembra richiamare alla memoria i canali di scolo del sistema agricolo della “centuriazione” romana. Un nuovo pezzo di storia che viene alla luce che, se non potrà fermare i cantieri della Tem, almeno aiuterà a ricordare la ricchezza artistica del nostro territorio.

Elisa Murgese