La nuova strategia del Pd di Paullo: quando l’attacco personale sostituisce il dibattito politico, è necessario fermarsi e riflettere sul proprio ruolo
La polemica infondata verso Massimo Gatti e Giancarlo Broglia nasconde il vero problema: un’opposizione unita contro la gestione amministrativa Gianolli

Nel post della sezione PD di Paullo-Tribiano su Facebook, riguardante la decisione dei Consiglieri di minoranza Simone Liberati, Roberta Castelli, Massimo Gatti, Alice Bellavita, Giancarlo Broglia, di non designare un rappresentante per l'istituzione della consulta comunale per il commercio e le attività produttive, per protesta contro le posizioni dell’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Gianolli, emerge una narrazione che colpisce più per le accuse personali e la polarizzazione ideologica piuttosto che per un effettivo contributo alla discussione pubblica. Il tentativo di bollare Massimo Gatti come il “nuovo leader della destra paullese” e di trascinare con lui, quasi come una pedina, il consigliere Giancarlo Broglia, rivela una strategia che svia dalle reali questioni di merito e dall’attualità politica del comune di Paullo.
La scelta di fare leva su etichette e appartenenze, suggerendo che solo le dinamiche di “sinistra” o “destra” possano definire i contenuti politici di una comunità, appare non solo riduttiva, ma rischia di trasformarsi in un pericoloso boomerang per il Partito Democratico locale. La realtà è ben diversa: l'amministrazione Gianolli si trova di fronte a un’opposizione unita, superando le tradizionali divisioni, che ha riconosciuto in Gatti e Broglia un punto di convergenza su temi chiave per il bene comune con gli esponenti del centro destra cittadino. Eppure, il PD paullese sembra ignorare tale sintonia d’intenti, preferendo accusare i due consiglieri di "propaganda" e "demagogia", come se la politica non fosse, innanzitutto, un’arena di confronto, piuttosto che di mero scontro.
La questione delle commissioni: verità e manipolazioni
Uno degli argomenti più deboli avanzati dal PD è legato alla formazione delle commissioni. Il regolamento concede un arco di 180 giorni per procedere con tale formazione, e su questo nessuno mette in dubbio il rispetto delle tempistiche amministrative. Tuttavia, la critica di Gatti, Liberati, Castelli, Bellavita e Broglia verte su un piano differente: una richiesta di maggiore trasparenza e tempestività. Non è affatto demagogico o populista desiderare una macchina amministrativa che funzioni a pieno regime fin dai primi mesi, per un immediato beneficio della cittadinanza. Definire questo come un “attacco a qualsiasi costo” è un’inversione della realtà. La reazione del PD mostra l’incapacità di ammettere le proprie lacune e si arrocca su un’immunità temporale offerta dal regolamento, evitando di affrontare nel merito una questione che interessa i cittadini.
La difesa dei commercianti: chi davvero rispetta i paullesi?
Nella stessa linea di accusa, il PD afferma che Gatti, nel
criticare l’amministrazione, danneggerebbe i commercianti di Paullo. Eppure, la
tutela degli interessi delle attività commerciali passa anche attraverso un
controllo attivo e trasparente delle attività amministrative. L’accusa di
“demagogia” rivolta a Gatti, oltre a non essere argomentata, sembra quindi un
pretesto per spostare l’attenzione dalle mancanze dell’amministrazione, che
tarda a rendere operativa le commissioni, strumento fondamentale proprio per
sostenere e tutelare gli interessi commerciali locali. Quando si mettono in
discussione questioni importanti per la comunità, come quella delle attività
economiche, ridurre il dibattito a “fake news” e “populismo” sembra uno
stratagemma povero, che non onora né la politica né i cittadini di Paullo, e finisce per danneggiare anche il sindaco Gianolli.
La retorica del “leader di destra”: una politica di attacco senza proposte
In mancanza di argomenti solidi, il PD ha scelto di puntare sull’etichetta del “leader della destra” per screditare Gatti e marginalizzare Broglia, dei quali tutto si può dire di loro ma non che siano minimamente vicino a posizioni politiche di destra, la loro storia lo dimostra. Questo approccio denota una visione della politica che si aggrappa alle appartenenze ideologiche come unica guida di giudizio, non riconoscendo che, nelle amministrazioni locali, le priorità politiche spesso trascendono i confini di destra e sinistra. Paullo non è un’arena nazionale, ma una comunità locale, con sfide specifiche che richiedono soluzioni concrete e una collaborazione trasversale.
La scelta del PD di chiudere gli occhi di fronte a questa realtà è sintomatica di un atteggiamento retrivo e sterile, che sminuisce la varietà delle posizioni e l’interesse per una politica realmente al servizio dei cittadini. Inoltre, nel rappresentare Broglia come “trascinato” e senza iniziativa, il PD dimostra una scarsa considerazione per la pluralità e per l’autonomia di giudizio di chi opera all’interno delle istituzioni, anche da posizioni diverse.
Tornare al dialogo per il bene della comunità
Quello che emerge, alla fine, è un Partito Democratico che,
nel comune di Paullo, appare più interessato alla retorica dello scontro che al
dialogo costruttivo. Se l’intento è quello di mantenere una “serietà”
amministrativa, sarebbe utile abbandonare queste tattiche divisive e
concentrare gli sforzi su un dialogo autentico, in cui le diverse posizioni
siano rispettate e valutate per i loro contenuti, e non solo per le appartenenze
politiche. La comunità di Paullo merita una rappresentanza che ascolti e
accolga tutte le voci, senza cedere alla tentazione di polarizzare e
demonizzare. Altrimenti, si rischia di impoverire la democrazia locale,
lasciando spazio solo a sterili battaglie di facciata.
Giulio Carnevale