La politica del paradosso. Continua la deriva del Pd di Paullo: stigmatizza l'opposizione e ignora il proprio fuori onda. Gianolli intervenga!

Dopo gli attacchi personali a Gatti e Broglia, oggi è apparso un manifesto che gli si ritorce contro: il Partito Democratico accusa l’opposizione di arroganza, ma dimentica il pessimo spettacolo offerto dalla maggioranza nel Consiglio comunale del 30 settembre

Il Partito Democratico sta conducendo il comune alla deriva

Il Partito Democratico sta conducendo il comune alla deriva

Uno dei manifesti affissi in città

Uno dei manifesti affissi in città

Il Partito Democratico di Paullo ha scelto di affiggere un manifesto in cui accusa le opposizioni di atteggiamenti "arroganti" e "irrispettosi" durante l'ultimo Consiglio comunale, tenutosi il 30 settembre. Un atto che, letto a posteriori e alla luce degli eventi di quella stessa seduta, appare paradossale, quasi grottesco. Il PD punta il dito contro chi "non si trattiene nei modi, nelle parole e nei toni" senza considerare che proprio durante quella seduta la stessa maggioranza si è resa protagonista di un episodio imbarazzante, avvenuto a microfoni accesi.

Durante una pausa del Consiglio, il microfono dell’assessore Abdullah Badinjki, esponente del PD e responsabile del partito per il Sud Est Milano, è rimasto accidentalmente attivo, trasmettendo in diretta streaming per tutti i cittadini di Paullo un dialogo carico di insofferenza, disprezzo e volgari invettive contro i membri dell’opposizione e, indirettamente, contro i cittadini che essi rappresentano. Le parole pronunciate – che esprimono stanchezza per i tempi del Consiglio e addirittura una minaccia di dimissioni qualora le sedute si fossero protratte fino a tarda notte – hanno suscitato una legittima indignazione tra i cittadini e l’opposizione, rivelando un'inquietante superficialità e mancanza di rispetto verso il ruolo istituzionale.

Il manifesto del disagio

Eppure, di fronte a un episodio così grave, il Partito Democratico ha deciso di rispondere alle polemiche non con delle scuse pubbliche, come ci si sarebbe potuto aspettare, ma con un manifesto in cui, invece di ammettere le proprie colpe, punta il dito contro l'opposizione. «L’arroganza nei comportamenti e nelle parole nasconde il vuoto della politica», recita il manifesto, aggiungendo che «l’aula consiliare ed il Consiglio Comunale rappresentano una istituzione e meritano il rispetto da tutti quelli che ne varcano la soglia». Frasi forti, certamente, ma che suonano come un’amara beffa agli occhi di chi ha ascoltato i commenti del tutto inadeguati per rappresentanti delle istituzioni.

La realtà è stata trasmessa in diretta: i membri della maggioranza hanno espresso chiaramente il loro disinteresse verso il dibattito consiliare, arrivando a definirlo «insopportabile» e dichiarando apertamente di non voler partecipare alle sedute se non nei tempi e nei modi più comodi per loro. A questo, si sono aggiunte parole al veleno verso i membri dell’opposizione, accusati di voler "allungare il brodo" solo per fare ostruzionismo. Opposizione poi attaccata nel personale con un post su Facebook per una protesta sulla formazione delle commissioni.

L’indignazione dell’opposizione e la reazione della comunità

L’indignazione è esplosa non solo tra i membri dell’opposizione, ma anche tra i cittadini che hanno manifestato sui social il loro sconcerto per il comportamento della maggioranza.Sono sopratutto i cittadini vicino all'area di sinistra a contestare la reazione scomposta del Pd.

Un manifesto che mistifica la realtà

Alla luce di questi fatti, il manifesto affisso dal PD non solo appare fuori luogo, ma costituisce un ulteriore insulto all'intelligenza dei cittadini di Paullo. Presentare l’opposizione come la causa dei disordini in Consiglio, quando è stata la stessa maggioranza a disonorare l’aula con un linguaggio inappropriato e un comportamento surreale, dimostra una grave mancanza di autocritica e la volontà di mistificare la realtà.

Ci si chiede come possa il Partito Democratico avere il coraggio di fare una simile dichiarazione senza considerare la gravità del proprio comportamento. Si tratta di un tentativo maldestro di spostare l’attenzione pubblica, di dipingere l’opposizione come causa di tutti i mali, ma la strategia si rivela clamorosamente fallimentare: la comunità ha ascoltato, ha visto e non può essere presa in giro così facilmente.

Un appello al Sindaco: argini questa deriva prima che sia troppo tardi

Il Sindaco di Paullo, Luigi Agostino Gianolli, deve intervenire con fermezza per porre un freno a questa deriva politica e recuperare la credibilità ormai in caduta libera della sua maggioranza. Ignorare questi episodi e lasciar passare l’idea che le istituzioni possano essere teatro di comportamenti inappropriati e di scambi di accuse, per di più trasmessi in streaming, non farà che aumentare il distacco tra i cittadini e le istituzioni.

Per il bene della comunità e per la dignità delle istituzioni democratiche, è ora che il Sindaco Gianolli prenda posizione, invitando i suoi consiglieri a un serio esame di coscienza e a ristabilire il rispetto reciproco come fondamento del Consiglio comunale. Solo così potrà cercare di ricostruire la fiducia persa e impedire che episodi di tale gravità si ripetano, evitando che l’immagine della sua amministrazione continui a essere macchiata da atteggiamenti tanto discutibili.

Giulio Carnevale