Il caso del ristorante di Peschiera con 18 dipendenti, escluso dai ristori del Governo Conte, arriva sul sito delle Iene
Per l’Agenzia delle Entrate il locale con 200 coperti non ha diritto al contributo economico perché non si configura il calo del fatturato rispetto all’anno prima: ha inaugurato a metà del 2019
20 gennaio 2021
«Per l’Agenzia delle entrate il lockdown non mi ha causato cali di fatturato». In un dettagliato articolo a firma Simone Carcano, sul sito delle Iene di Mediaset è stato pubblicato un articolo sulla Bottega Verace, il ristorante ubicato in Via Grandi 9 a Peschiera Borromeo. Una strada di grande passaggio, che porta sulla circonvallazione Idroscalo e poi sulla super strada che va alla Brebemi. Gerardo Moccaldi, 33enne amministratore della Società che ha investito in un format della ristorazione fortemente legato ai prodotti italiani, ha inaugurato nell’estate del 2019, dopo una lunga ristrutturazione dei locali, ha spiegato il motivo per cui la sua azienda non ha ricevuto nessun ristoro dal Governo Conte. Nel 2018 Moccaldi avvia la partita Iva per aprire il suo nuovo ristorante, ma il primo scontrino della “Bottega verace” viene fatto solo nel giugno 2019 con tanto di denuncia d'inizio attività al comune di Peschiera Borromeo e alla Camera di commercio. Nell’attività lavorano 18 dipendenti di cui metà a tempo indeterminato, il ristorante pizzeria infatti conta 200 coperti e le previsioni di fatturato per l’anno 2020, dopo il rodaggio iniziale erano rosee, poi è arrivato il Covid 19. «C’è un senso d'ingiustizia fortissimo. Per un’interpretazione, ci hanno negato i ristori che non ci avrebbero cambiato la vita, ma sarebbero stati un piccolo aiuto», spiega Moccaldi, che ha scritto a Iene.it per raccontare la sua storia. «Secondo i nostri calcoli – continua il gestore del ristorante peschierese - avremmo avuto diritto a 8mila euro per tutto il 2020. Ma per l’Agenzia delle entrate la data di apertura della partita Iva coincide con l’avvio dell’attività: quindi nella primavera 2019 ho fatturato zero come in quella 2020 e per loro non c’è calo di fatturato. Per questa interpretazione non ho ricevuto nulla, nonostante siamo in regola con i contribuiti tanto da ricevere la menzione dal ministero dell'Economia e delle Finanze. Ho dovuto pagare anche un contributo extra del 20% sulle casse integrazioni dei miei dipendenti».
Questa è la storia di un giovane imprenditore, come tanti altri, messo a dura prova: le difficoltà del primo lockdown, i mancati preavvisi per le chiusure imposte che non hanno permesso un efficiente rotazione delle derrate alimentari, i costi sostenuti per la riapertura, i mancati ristori. Una situazione difficile.
Questa è la storia di un giovane imprenditore, come tanti altri, messo a dura prova: le difficoltà del primo lockdown, i mancati preavvisi per le chiusure imposte che non hanno permesso un efficiente rotazione delle derrate alimentari, i costi sostenuti per la riapertura, i mancati ristori. Una situazione difficile.
20 gennaio 2021