Coronavirus, con l’aumento dei casi il Ministero della Salute dirama un comunicato chiarificatore su isolamento e quarantena

Le due forme di prevenzione dalla diffusione del contagio per soggetti che avessero contratto il Covid-19 aveva generato situazioni di incertezza e confusione. Dal Ministero arrivato delucidazioni e raccomandazioni ai cittadini

Il trend di contagi da Covid-19 è purtroppo in crescita e, per cercare di contenere la diffusione del virus, Governo, Ministero della Salute e Comitato Tecnico-Scientifico stanno lavorando a nuove e più restrittive misure. Momento fondamentale nella lotta alla diffusione del contagio è rappresentato dall’isolamento e dalla quarantena, misure alla quale devono sottoporsi le persone contagiate o che abbiano avuto rapporti stretti di vicinanza e frequentazione con i soggetti risultati positivi al tampone. La differenza tra isolamento e quarantena, così come la durata temporale degli stessi, aveva destrato nello scorso periodo non pochi grattacapi e problemi interpretativi. Ecco dunque che il Ministero della Salute ha divulgato un testo chiarificatore, dal quale si apprende che «l’isolamento dei casi di documentata infezione da SARS-CoV-2 si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione». La quarantena, invece, «si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi».
In relazione al noto aumento dei casi di contagio, le autorità sanitarie hanno formulato nuove e più mirate distinzioni per le diverse situazioni che si vengono quotidianamente  a creare. Nello specifico, il testo citato specifica quanto segue: «casi positivi asintomatici: le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test). Casi positivi sintomatici: le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test). Casi positivi a lungo termine: le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia 4 che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato). Contatti stretti asintomatici: i contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare: un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso oppure un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno».
Ecco dunque che il quadro risulta maggiormente esaustivo. Fonti ministeriali ribadiscono e raccomandano inoltre di «eseguire il test molecolare a fine quarantena a tutte le persone che vivono o entrano in contatto regolarmente con soggetti fragili e/o a rischio di complicanze; prevedere accessi al test differenziati per i bambini; non prevedere quarantena né l’esecuzione di test diagnostici nei contatti stretti di contatti stretti di caso (ovvero non vi sia stato nessun contatto diretto con il caso confermato), a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ad eventuali test diagnostici o nel caso in cui, in base al giudizio delle autorità sanitarie, si renda opportuno uno screening di comunità e promuovere l’uso della App Immuni per supportare le attività di contact tracing».

Indicazioni per la durata ed il termine dellaisolamento e della quarantena

indicazioni-per-la-durata-ed-il-termine-dellaisolamento-e-della-quarantena.pdf

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