Economia e ambiente, presentato il rapporto Polis Lombardia 2019 sullo sviluppo sostenibile in regione

Il rapporto annuale evidenzia miglioramenti e (poche) flessioni rispetto agli obiettivi fissati nel piano ONU 2030

È stato presentato il Rapporto Lombardia 2019, un resoconto di come la Regione più popolosa d’Italia sta rispondendo agli stimoli di sviluppo (eco)sostenibile messi a punto e fissati nel piano dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) 2030

ONU 2030 è un documento, stilato e sottoscritto dai Paesi aderenti nel 2015, nel quale sono contenuti 17 obiettivi (in inglese goal) che riguardano l’avanzamento materiale, industriale ed economico, da attuarsi in stretta sinergia con ben chiari parametri che rendano il progresso delle nostre società il più sostenibile possibile a livello ambientale; in sostanza poche emissioni, energia da fonti rinnovabili, riciclo, ecologia: in una parola (che va molto di moda di questi tempi) green.

Dei 17 goal presenti nel programma dell’ONU, il rapporto Polis Lombardia ne considera 16. Per quanto riguarda la Lombardia, i risultati maggiormente brillanti hanno riguardato Parità di genere, Istruzione di qualità', Partnership per gli obiettivi, Imprese, innovazione e infrastrutture, Energia pulita e accessibile e Lavoro dignitoso e crescita economica; sotto alcuni dei citati aspetti è stato addirittura invertito un trend negativo che durava da anni, portando la Lombardia ai livelli di partner europei del calibro di Francia e Germania. 
Una seppur lieve flessione si è registrata in relazione ai seguenti goal: Sconfiggere la povertà, Pace giustizia e istituzioni solide e Città e comunità sostenibili. I rimanenti parametri restano invece in linea con quanto fatto registrare negli ultimi anni (Sconfiggere la fame, Salute e benessere, Ridurre le diseguaglianze, Consumo e produzione responsabili, Vita sulla terra). 

Durante la conferenza in cui è stato presentato il rapporto sopra citato, il vicepresidente Sala ha dichiarato che «La sostenibilità e l’innovazione sono due temi portanti delle politiche di Regione Lombardia e la nostra sfida è fornire strumenti alle imprese e ai cittadini per generare uno sviluppo sostenibile» e ha aggiunto che «sul tema del 5g sono già nate a Milano e nella zona dell’area metropolitana cieca 200 start up». Sala ha inoltre sottolineato che «Il titolo di questa giornata “Competitivi per vocazione, sostenibili per scelta” è certamente efficace e rappresenta al meglio anche gli orizzonti verso i quali intendiamo dirigerci: il nostro premio “Lombardia è Ricerca” 2020, infatti, sarà dedicato alla sostenibilità ambientale. Assegneremo 1 milione di euro al ricercatore o al gruppo di ricercatori capaci di realizzare un progetto che rivoluzione la vita dei cittadini con l'impegno che il 70 % del valore del riconoscimento, ossia 700 milioni di euro, siano investiti in attività di ricerca in Lombardia». 

Il moderato ottimismo emerso è del resto confermato dai dati raccolti nell’ultimo decennio, i quali riportano risultati incoraggianti riguardo al proficuo quanto difficile lavoro di ricerca nel campo dell’energie sostenibili e di una raccolta dei rifiuti sempre più differenziata e che impatti il meno possibile sull’ambiente in cui viviamo; in quest’ultimo campo, tra le regioni italiane, meglio della Lombardia hanno fatto solo Trentino Alto Adige e Veneto.

Raffaele Cattaneo, assessore regionale per l’Ambiente e il Clima, nel corso del proprio intervento ha ripetuto come «La sostenibilità è il nuovo nome dello sviluppo.  Attorno alla sostenibilità si gioca la più grande opportunità di sviluppo che abbiamo di fronte nei prossimi decenni» ed ha chiosato «Dobbiamo scommettere su un’alleanza tra economia ed ecologia, tra ambiente e impresa, tra sostenibilità e innovazione. Grazie alle innovazioni tecnologiche le emissioni dei veicoli da Euro0 a Euro6 si sono ridotte del 95% per gli ossidi di azoto e del 97% per le polveri sottili. Avere scommesso sulla capacità delle imprese di trovare soluzioni sostenibili ha permesso risultati che la logica della contrapposizione tra sostenibilità e sviluppo e tra ambiente e impresa non avrebbe mai permesso».

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