Peschiera, "Quei Bovi di San Bovio" scrivono al Sindaco una lettera di protesta sulle vere priorità della frazione
Il gruppo di San Bovio ha dato voce ai residenti della frazione che bocciano il progetto (inutile) del Roseto e pretendono che i soldi pubblici vengano investiti diversamente

"Quei Bovi di San Bovio"
07 ottobre 2015
Peschiera Borromeo, l’Associazione “Quei Bovi di San Bovio” esprime la propria perplessità riguardo alle opere pubbliche in progetto nella frazione e scrive al Sindaco Zambon. Sono molti i punti interrogativi espressi dal Gruppo di San Bovio, inerenti soprattutto la creazione del “Roseto paesaggistico” e il rifacimento dell’area cani e insieme di via Neruda. La realizzazione di queste opere dovrebbe iniziare il 4°trimestre 2015, con termine dei lavori previsto per il 2° trimestre 2016 ma a far discutere non è la tempistica, bensì i soldi che saranno investiti, con cifre alquanto importanti: Si parla di 70mila euro, per le due aree cani e di 30mila euro per il roseto, derivanti da alienazione di beni comunali, ai quali si aggiungono 30mila euro derivanti da oneri, con studio di fattibilità approvato. La realizzazione di tali opere pubbliche è direttamente collegata alla disponibilità delle risorse delle casse comunali, ciò significa che sorgeranno a scapito di altre, che i cittadini ritengono maggiormente pregnanti. È a questo punto che il gruppo “Quei Bovi di San Bovio” decide di intervenire nuovamente (dopo l’incontro di un anno fa che non ha portato risultati), scrivendo al Comune, cercando così di dar voce ai cittadini che pretendono maggiore considerazione da parte delle Istituzioni. Il gruppo Facebook, che conta 927 iscritti ha dato la propria opinione riguardo all’utilizzo dei soldi delle casse comunali per creare il Roseto: in appena 5 giorni, 200 utenti hanno sottolineato l’inutilità del progetto, per contro, sono stati solamente 7 i voti favorevoli. È una netta bocciatura, e nonostante questo progetto abbia suscitato una vera e propria protesta, per l’Amministrazione questo “Roseto di San Bovio” esiste già, con tanto di sito internet dedicato dov’è definito “un grande sogno”.

L'immagine di un roseto dalla pagina Facebook "Il Roseto di San Bovio"
Questo “esperimento di partecipazione cittadina” avrebbe dimostrato,
come scritto dall’associazione nella lettera diretta al Sindaco, che:
«Nell’interesse dell’intera frazione di San Bovio, il progetto debba
essere accantonato, in attesa che tutte le altre priorità vengano
soddisfatte». Una delle priorità riguarda la sistemazione di un’area
cani cittadina, richiesta da molti residenti, il cui prezzo stilato dal
Comune ammonterebbe però a una cifra considerata troppo alta (ovvero
35mila euro). I lavori per renderla accessibile in sicurezza sono
necessari, ma a detta dei cittadini, richiederebbero minori risorse
economiche. Una reale problema da risolvere è principalmente costituito
dalle carenze del recente asilo nido, il cui impianto di climatizzazione
non funziona quando bisogna rinfrescare gli ambienti. Una mancanza
segnalata fin dall’inaugurazione della struttura, in quanto vennero a
mancare i fondi regionali. In merito a questa situazione, che crea
disagi ai bambini e neonati nei giorni più caldi, ha scritto nella
lettera il gruppo: «Ci permettiamo di chiederLe se Lei non ritenga più
utile, o meglio necessaria, questa opera di completamento, di cui
sicuramente esiste già il progetto approvato, piuttosto che il
roseto!». Ma sono tante le questioni da risolvere: La sistemazione di
via Trieste, il prolungamento della nuova strada delle cave verso Rodano
e Pioltello, e il completamento del nuovo Centro Civico di via Abruzzi.
Infine non si può ignorare lo stato della rete cellulare e a banda
larga sul territorio della frazione, sulle quali sono state chieste
spiegazioni anche alla precedente Amministrazione, senza mai ricevere
risposta. Il gruppo“Quei bovi di San Bovio” aveva incontrato il 2
ottobre 2014 il Sindaco per discutere dei servizi e della vivibilità
della frazione di San Bovioi. A un anno di distanza, in assenza di
interventi significativi e di alcune decisioni dell’Amministrazione, ha
inviato il giorno 1 ottobre la lettera allo stesso Sindaco Zambon,
esplicando le suddette argomentazioni, e tuttora è in attesa di un
riscontro.
07 ottobre 2015