San Donato Milanese, manifestazione in Piazza Tevere: «Quegli alberi non andavano abbattuti» |Video|Gallery|

Le decisione improvvisa del Comune ha fatto andare su tutte le furie i cittadini della frazione di Certosa, il Sindaco: «Piante pericolose»

I cittadini in Piazza Tevere

I cittadini in Piazza Tevere

Il Progetto di Piazza Tevere

Il Progetto di Piazza Tevere

San Donato Milanese, Domenica mattina in piazza Tevere nella frazione di Certosa, nonostante la pioggia, un gruppo di cittadini insieme a qualche Consigliere comunale di opposizione ha partecipato ad un presidio di protesta per manifestare “lo sdegno” per la decisione improvvisa del comune che, senza nessuna comunicazione ha improvvisamente dato il via al taglio di 6 alberi, che a sentire i residenti della zona godevano di ottima salute. «Siamo qui a dimostrare il nostro assoluto dissenso – dichiara Italo Scardovelli cittadino e componente del comitato cittadini Parri Certosa – per il percorso che il comune ha intrapreso rassicurandoci per quattro anni che gli alberi non sarebbero stati tagliati: il risultato è quello che vede oggi». La Consigliera di opposizione Gina Falbo ha degli addebiti ben precisi da addebitare all’attuale amministrazione: «Il Consiglio comunale in cui discutemmo interrogazione sulla destinazione degli alberi di Piazza Tevere – ricorda l’esponente della Lista Civica Insieme per San Donato – risale al 22 novembre 2017. In quella seduta il Sindaco Andrea Checchi ha rassicurato tutti, affermando che nessun albero sarebbe stato abbattuto, perché nessun albero era malato. In quell’occasione il Sindaco non citò nessuna relazione tecnica che invece un agronomo dell’Università degli Studi di Milano consegnò in Comune il 2 di novembre. Il documento mette in relazione lo stato in cui versano gli alberi con il cantiere a cielo aperto che danneggia gli alberi stessi.  Il Sindaco non ha detto il vero il 22 novembre. Ci chiediamo – conclude Falbo – perché?». Secondo Nicola Forenza candidato sindaco alle scorse elezioni comunali il problema risale nel fatto che questa decisione non è stata comunicata ai cittadini. Cesare Mannucci consigliere comunale di opposizione lancia un appello alla cittadinanza chiedendo maggior partecipazione popolare in quanto Consiglieri comunali e cittadini sono dalla stessa parte. La giovane Consigliera comunale Desiree Giuliano invece pone il problema dell’ubicazione voluta dall’amministrazione per realizzare un parco per bambini: «Assolutamente una zona insalubre».
Il Sindaco risponde alle polemiche dal suo sito e fa sapere che: «La piazza è oggetto di intensi lavori di riqualificazione, che hanno interessato alcune specie arboree pre-esistenti. In particolare, sono stati rimossi i cordoli di contenimento delle aiuole a verde e, pur non riscontrandosi nella maggior parte dei casi danneggiamenti di rilevo agli apparati radicali delle specie arboree, si osserva che i lavori hanno interessato una porzione di terreno ben all’interno della zona di protezione dell’albero. Il pino è, al contrario, l’unica pianta che ha subito visibili danni alle radici. In altre parole, alcune delle piante a dimora nella piazza potrebbero essere pericolose. Vista la destinazione d’uso prevista (area giochi) e il contesto generale (piazza urbana vicino al centro città), si ipotizza una frequentazione elevata, soprattutto da bersagli potenziali estremamente sensibili (bambini). Tuttavia, informato del desiderio della cittadinanza di tutelare tale popolamento arboreo, si forniscono consigli in tal direzione. È innanzi tutto opportuno valutare in modo quantitativo la propensione al cedimento degli esemplari arborei. Quindi, nonostante sia stato rilevato che il pino marittimo è l’unica pianta che ha subito visibili danni alle radici, dalla relazione a seguito delle prove di trazione è risultato che il pino marittimo stesso presenta una bassa propensione allo sradicamento e al cedimento, rispetto ai 2 cipressi e ai 4 cedri che, pur non avendo evidenti e visibili danneggiamenti alle radici sono risultati alle prove di trazione pericolosi e propensi a sradicamento e cedimento (dovuto ad un’elevata altezza ma anche a un basso spessore di terreno sottostante per la radicazione delle radici). La salvaguardia e la cura del verde, così come la sicurezza delle persone, sono cose serie e – conclude il primo cittadino di San Donato Milanese - vanno valutate con attenzione, con strumenti e con persone esperte». A sostegno delle sue dichiarazioni sul suo sito Andrea Checchi fornisce i link per scaricare la relazione dell’agronomo Prof. Alessio Fini dell’Università degli Studi di Milano del 2 novembre 2017 e le prove di trazione effettuate a febbraio del 2018 da parte della Floricoltura sandonatese.

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