«Il Tar accoglie la nostra richiesta, respinge l'ordinanza, le scuole possono riaprire, ovviamente non già domani perché è troppo tardi per organizzarsi». Così un portavoce del comitato “A scuola!” annuncia che il Tar (Tribunale amministrativo regionale) della Lombardia ha accolto il loro ricorso depositato l’11 gennaio contro l'Ordinanza lombarda che aveva disposto la Didattica a distanza al 100% per tutte le scuole secondarie fino al 25 gennaio. La notizia, giunta nella serata di mercoledì 13 gennaio, ha generato ulteriore scompiglio riguardo una situazione già non poco incerta. Secondo il Tar l'ordinanza denota "contraddittorietà" e "irragionevolezza" perché, recita il pronunciamento dei giudici, "per contenere gli assembramenti adotta misure incidenti sulla didattica in presenza, rispetto alla quale non evidenzia alcun peculiare pericolo di diffusione epidemiologica". Per questo, scrive il Tar, l'ordinanza deve essere sospesa “nella parte in cui disciplina la didattica a distanza, imponendola al 100%, nel periodo compreso tra i giorni 11 gennaio e 15 gennaio 2021". «Prendiamo atto della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia sulla scuola – recita una nota diffusa dal Pirellone - e ci riserviamo, dopo aver valutato nel dettaglio le motivazioni dello stesso, di proporre reclamo poiché i riferimenti normativi che hanno orientato il Giudice del Tribunale, non tengono conto della possibilità delle Regioni di adottare misure più restrittive di quelle previste dai vari Dpcm». Si attendono ora ulteriori sviluppi anche in considerazione del fatto che, qualora Regione Lombardia dovesse entrare in Zona Rossa, scatterebbe automaticamente la Dad al 100% per tutti gli istituti superiori lombardi.