Scoperta e smantellata a Opera una azienda fantasma gestita da sei romeni

All’interno di un capannone nella zona industriale gli operai, nel totale dispregio di ogni forma di sicurezza, riciclavano bancali in legno e estraevano rame da cavi elettrici. Trovate anche alcune carcasse d’auto

Un’attività simile era stata scoperta anche a San Giuliano

Dietro il denso fumo di un camino che spuntava dalla facciata di un capannone, in una via interna della zona industriale Lambro, la polizia locale di Opera ha scoperto un’azienda fantasma gestita da sei rumeni, tutti tra i 18 e i 47 anni, denunciati a piede libero. Mercoledì 18 aprile cinque agenti guidati da un Ufficiale hanno portato a termine l’indagine nata da una segnalazione giunta informalmente al sindaco, Ettore Fusco. All’interno dell’immobile sono state trovate a lavorare, su bancali usati, sei persone di nazionalità romena, quattro delle quali senza documenti di identità, che sono state portate al foto segnalamento in Questura. Con macchinari professionali i romeni lavoravano, senza alcuna autorizzazione, i bancali vecchi per ricondizionarli e venderli come nuovi. Seghe elettriche circolari, pistole sparachiodi, compressori ed altri attrezzi da lavoro con cui svolgevano la propria attività in un capannone stracolmo di bancali e privo di qualsiasi presidio per la sicurezza dei lavoratori ed il rispetto delle norme per la prevenzione di incendi ed infortuni. Ma non solo. Accanto ad una fornace rudimentale gli agenti hanno rinvenuto un discreto quantitativo di cavi elettrici da cui, probabilmente, si estraeva il rame per poi bruciarne le rimanenti parti plastiche. Sono state altresì rinvenute le carcasse di alcune vecchie auto e poi ancora alcuni vecchi ciclomotori, parti di auto, motori smontati ed altro in un luogo dove era stata allestita anche una cucina ed una zona dove passare la notte. A fine marzo una attività illecita molto simile era stata scoperta a San Giuliano, nella frazione di Pedriano: in quel caso un romeno e il socio marocchino, impiegando anche dei lavoratori clandestini, smaltivano rifiuti provenienti da altre aziende.
Redazione Web

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