Video Inchiesta choc nel macello Zema, il proprietario dell'azienda convocato dalla Procura di Cremona

A seguito della pubblicazione dell’inchiesta, il capodelegazione Pd in commissione Agricoltura Mattia Piloni ha presentato un’interrogazione alla Giunta lombarda per chiedere chiarezza, ma non sono le uniche istituzioni che hanno deciso di agire.

Veduta aerea del Macello Zema

Veduta aerea del Macello Zema

Milano, 15/06/2021 - La nuova inchiesta rilasciata pochissimi giorni fa da Animal Equality Italia ha mostrato terribili atti di efferatezza compiuti sui maiali all’interno dell’impianto di macellazione Zema S.r.l., e ora la Procura di Cremona ha deciso di convocare  il proprietario dell’azienda in tribunale. L’inchiesta ha come oggetto Zema S.r.l., azienda della provincia di Cremona che si occupa di macellazione e lavorazione di carni suine fin dal 1987, nonché una delle molte aziende rappresentative del Made in Italy sia in Italia che all’estero. Nei video si vedono lavoratori e proprietari uccidere e maltrattare i maiali destinati alla macellazione senza alcun rispetto per le norme minime di benessere animale, con atti di vera e propria inutile crudeltà. A seguito della pubblicazione dell’inchiesta, il capodelegazione Pd in commissione Agricoltura Mattia Piloni ha presentato un’interrogazione alla Giunta lombarda per chiedere chiarezza, ma non sono le uniche istituzioni che hanno deciso di agire. Animal Equality ha infatti presentato due esposti proprio alla Procura di Cremona, che ora ha inoltre ritenuto di trarre a giudizio Christian Maleri - rappresentante legale dell’azienda di macellazione - per violazione dell'art. 544 ter cp, nello specifico indicando come motivazioni:
-Avere agganciato con un uncino alle orecchie i suini non correttamente sottoposto al processo di stordimento
-Colpiva alla testa, con una pala, un suinetto, che cadeva immobile per taluni secondi; quindi, rialzatosi barcollante l’animale, ne afferrava le zampe posteriori e ne sbatteva la testa contro il muro con forza tale da immobilizzarlo definitivamente
-Non eseguiva correttamente la pratica di stordimento dei suini, che difatti si muovevano e camminavano coscienti lungo il nastro trasportatore, sottoponendoli così alla successiva fase della iugulazione uncina ancora da coscienti
-Sollevava suinetti per le orecchie
-In occasione della fase di scarico, percuoteva con bastoni i suini durante la loro discesa dai camion
- Lasciava suini deceduti all’interno dei camion di trasporto, insieme a quelli invece sani
- Non apprestava le dovute cure ai suini feriti e/o malati, lasciandoli all’interno dell’azienda insieme invece a quelli sani, nonostante il loro stato di cattiva salute
- Percuoteva inutilmente gli animali al fine di farli muovere
 
«La nostra investigazione ha messo in luce ancora una volta i maltrattamenti e le brutalità che subiscono gli animali coinvolti nella filiera agroalimentare insieme con la mancanza totale di controlli adeguati e del rispetto delle leggi vigenti in materia di benessere animale. Non possiamo accettare che questa situazione rimanga invariata e continueremo a batterci perché i diritti degli animali vengano realmente tutelati» ha dichiarato Alice Trombetta, direttrice di Animal Equality Italia.