Ferì alla gola un militare italiano in stazione Centrale: il pm chiede 14 anni di carcere

L’uomo, un 25enne dello Yemen, era stato arrestato per tentato omicidio aggravato dalla finalità terroristica. La sentenza è attesa per il 12 novembre

Il pm di Milano Enrico Pavone ha chiesto una condanna a 14 anni e 3 mesi di carcere per Mahamad Fathe, 25enne yemenita che aggredì un militare italiano davanti alla stazione Centrale di Milano, ferendolo con delle forbici. Erano da poco passate le 11.00 di martedì 17 settembre 2019 quando la vittima, un caporale maggiore dell’esercito di 34 anni impegnato nel servizio “Strade sicure”, stava perlustrando l’area di piazza Duca d’Aosta insieme a 5 colleghi. In quella circostanza Fathe lo sorprese alle spalle sferrandogli alcuni colpi di forbice all’altezza della schiena e della gola, urlando “Allah Akbar”. Il militare venne accompagnato al Fatebenefratelli in Codice Verde con alcune ferite superficiali mentre il 25enne yemenita fu immobilizzato e arrestato. Ora per Fathe, accusato di tentato omicidio aggravato dalla finalità terroristica, è stata chiesta una pena esemplare. Nel formulare la richiesta di condanna, il pm milanese ha fatto riferimento ai recenti, tragici attacchi terroristici di Vienna e Nizza, parlando di "lupi solitari", come Fathe, che hanno fini terroristici anche se non collegati ad organizzazioni. «Nessuno gli contesta di essere associato a organizzazioni terroristiche - ha spiegato Enrico Pavone davanti ai giudici dell'ottava sezione penale - perché non è risultato che avesse contatti diretti, ma risponde dell'aggravante perché aveva finalità di terrorismo, ossia di creare panico, spaventare la popolazione e fare paura». La sentenza è prevista per il 12 novembre.

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