Gli skinheads attaccano sedi Caritas:«favoriscono orde di immigrati»

La xenofobia dilaga in Lombardia e in una notte sono state dieci le sedi Caritas e Pd prese di mira

Il ministro Delrio parla di «indegno atto di squadrismo»

Milano, è già arrivata la rivendicazione degli attacchi subiti da dieci sedi Caritas e Pd la scorsa notte, la firma è di Veneto Fronte Skinheads. Il gruppo nazi-fascista ha spiegato con le seguenti dichiarazioni sul proprio sito la motivazione degli attacchi, volti a colpire chi «Continua a condurre un chiaro disegno politico finalizzato all'annientamento dell'identità italiana, favorendo un'invasione pianificata di orde di immigrati extracomunitari». È la Lombardia la regione dove si sono registrati la maggior parte di attacchi xenofobi, ma anche a Reggio Emilia, Trento, Treviso, Vicenza alcune sedi Caritas sono state bersagliate. In tutti i casi è stata rinvenuta una sagoma disegnata a terra con i colori della bandiera italiana, nastro bianco e rosso stile “scena del crimine” e volantini simili a un annuncio funebre.

Ora la Caritas Ambrosiana sta coordinando una riunione e una presa di posizione comune a tutti i responsabili delle Caritas lombarde, che non si lasceranno intimidire da tali gesti, continuando ad accogliere i migranti, arrivati a quota 3500.  E se da un lato troviamo gli Skinheads che tramite comunicato accusano la Caritas scrivendo che «in nome di un ipocrita umanitarismo di facciata e un falso filantropismo, trova motivo di speculazione e interesse, proponendo un pericolosissimo modello di integrazione volto solo a ridurre i popopli a una poltiglia indifferenziata», dall’altro prende posizione il Ministro Delrio che definisce gli attacchi «Indegno atto di squadrismo».

«La violenza non è in nessun modo giustificabile»

Anche il direttore di Caritas Ambrosiana interviene, accennando a Parigi: «Chiediamo di essere sostenuti dalle istituzioni,  le preoccupazioni dei cittadini sono comprensibili, dopo Parigi il clima attorno ai centri profughi è cambiato, ma la violenza non è in nessun modo giustificabile: la paura della gente non può essere strumentalizzata dai 'soliti' che la usano per farsi propaganda e pubblicità».
«L'unica risposta che meritano questi atti intimidatori – spiega invece don Virginio Colmegna, presidente di Casa della Carità - è fare un passo avanti e non uno indietro nelle attività di accoglienza e inclusione che in tanti stiamo portando avanti, pur tra mille difficoltà. A quelli che urlano a un'invasione che non c'è, pur in un contesto di flussi migratori in crescita, rispondo chiedendo al Parlamento di affrettare i tempi dell'approvazione definitiva della nuova legge sulla cittadinanza».