Il Comitato ATM Pubblica scende in campo: «Fermiamo la gestione privatistica del trasporto pubblico»

Lunedì 12 febbraio verrà consegnata una istanza, accompagnata da 2000 firme, per chiedere a Beppe Sala di non mettere a gara il servizio di trasporti della città, rendendo invece Atm un’Azienda Speciale, con spazi di partecipazione per i cittadini e i dipendenti

«Atm deve rimanere esclusivamente pubblica»

Annullare la messa a gara e prevedere un percorso di trasformazione di ATM dall’attuale forma giuridica di S.p.A a quella di Azienda Speciale, prevedendo anche la creazione di spazi di partecipazione per i cittadini nella gestione del servizio di trasporto pubblico. È questo lo scopo cui punta l’iniziativa proposta dal Comitato ATM Pubblica, il sodalizio nato da un gruppo di cittadini che hanno deciso di impegnarsi in prima persona per una gestione partecipata e dal basso del Trasporto pubblico a Milano. Nello specifico, lunedì 12 febbraio avverrà la consegna, nelle mani del Presidente del Consiglio Comunale di Milano, dell’istanza firmata da circa 2.000 cittadine e cittadini che chiede di non mettere a gara il servizio di trasporti della città di Milano. Alla consegna seguirà un’assemblea in piazza a cui il Comitato ATM Pubblica invita a partecipare tutti i movimenti, i sindacati e i candidati alle prossime elezioni regionali e nazionali, per aprire un confronto sul futuro di ATM e del trasporto pubblico sul territorio.

«L’elaborazione della nostra istanza – commentano i rappresentanti del Comitato ATM Pubblica - è il frutto di un percorso iniziato lo scorso autunno e che ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini. La messa a gara del servizio apre le porte all’ingresso di privati nella sua gestione. Un’ipotesi a cui ci opponiamo con decisione, perché la gestione privatistica dei trasporti provoca solo danni. Le esperienze di privatizzazione nel nostro paese hanno portato sistematicamente a una riduzione del servizio, all’aumento dei costi e a un peggioramento delle condizioni di lavoro degli addetti».

In tal senso, il Comitato ATM Pubblica guarda con estrema diffidenza anche le forme di gestione privatistica delle partecipate al 100% di proprietà pubblica. «L’impostazione che vuole le partecipate come aziende di proprietà pubblica che “stanno sul mercato” – sostengono i membri del sodalizio - hanno portato, infatti, allo snaturamento della loro attività, un peggioramento dei servizi e un sostanziale aumento dei costi. I casi di MM4 e MM5, i cui progetti mostrano un chiaro sbilanciamento nei confronti degli interessi dei privati che “partecipano” alla costruzione e gestione delle linee, è un esempio lampante di questo meccanismo perverso. Crediamo che il compito delle aziende di trasporto non sia quello di “fare business” in giro per il mondo, ma di fornire un servizio agli abitanti della città e garantire il diritto a una mobilità accessibile a tutti, attraverso il ricorso alla fiscalità generale».

Secondo la visione proposta dal Comitato, il primo passo per arrivare a questi risultati è quello di annullare la messa a gara e procedere all’affidamento diretto ad ATM, avviando in contemporanea un processo di trasformazione dell’azienda dalla attuale S.p.A. ad Azienda Speciale.

«Crediamo – concludono gli attivisti - che la gestione di ATM debba prevedere strumenti di partecipazione per i cittadini e i lavoratori stessi dell’azienda di trasporto, che sanno meglio dei manager quali sono le necessità e gli strumenti per migliorare il servizio sul territorio». 

Redazione Web

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