Il flagello della “banda delle bosniache”, borseggiatrici in stato di gravidanza, affligge la metropolitana milanese

Da qualche settimana Atm e polizia locale di Milano sono alle prese con la cosiddetta “banda delle bosniache”, un gruppo di giovani borseggiatrici dell’Est che agisce tra le fermate di Stazione Centrale e Cadorna della metropolitana.

Le giovani, tutte ben vestite e quindi in grado di confondersi tra la folla, dopo aver adocchiato una possibile vittima la accerchiano mentre questa si accinge a salire sul treno, per poi sottrarle il portafogli e dileguarsi. A più riprese le donne sono state fermate e arrestate, grazie alle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza installate nelle stazioni, ma sono sempre state rimesse in libertà poco dopo. Ciò è dovuto al fatto che le borseggiatrici si avvalgono di uno stratagemma che ha sempre permesso loro di evitare il carcere e tornare a delinquere il giorno successivo, e cioè sono tutte in stato di gravidanza. Gli investigatori ritengono che dietro la “banda delle bosniache” si celi la regia di alcuni gruppi criminali dediti allo sfruttamento, così come accade negli episodi di accattonaggio con minorenni.

Redazione Web