Milano: maxi sequestro di merce contraffatta dannosa per la salute

Tolti dal commercio 180 mila sacchetti di plastica e 5 mila prodotti cosmetici non conformi, per un valore complessivo che supera i 160mila euro

Rozza: «Intervento a difesa dell’ambiente, dei consumatori e dei commercianti»

Un maxi sequestro di merci contraffatte dannose per la salute è stato effettuato nei giorni scorsi in due diverse operazioni della polizia Locale di Milano. In particolare, si tratta di un sequestro di quasi 180 mila sacchetti di plastica non conformi alle normative ambientali per un valore commerciale di 105 mila euro e di un altro di circa 5 mila prodotti cosmetici (smalti, gel per unghie, olio per bambini, shampoo e tinture per capelli, oltre a 60 chili di polveri ora sotto analisi), per un valore complessivo di circa 60 mila euro. Nel primo caso il materiale è stato rinvenuto in un camion e in un magazzino situato in un comune dell’area metropolitana milanese. La sanzione amministrativa pecuniaria prevista va da un importo minimo di 5 mila ad uno massimo di 25 mila euro. Nel secondo caso il sequestro è avvenuto in un negozio con magazzino in zona Paolo Sarpi a Milano e il titolare dell’esercizio è stato denunciato per contraffazione e mancato rispetto della normativa vigente in materia di indicazioni sulla natura dei componenti chimici. «Questi interventi sono fondamentali – ha commentato Carmela Rozza, assessore alla Sicurezza – non solo per difendere l’ambiente ma anche per assicurare ai consumatori prodotti non dannosi e per tutelare tutti i seri e onesti commercianti, italiani o stranieri che siano, che operano sul nostro territorio». «Le tecniche di stoccaggio – ha aggiunto il Comandante della polizia Locale, Antonio Barbato – si stanno sempre più affinando. Se prima il materiale contraffatto veniva conservato in capannoni, ora le merci sono conservate anche in box auto o in casa e diventa sempre più difficile individuare chi commette il reato. Nel caso dei prodotti cosmetici sono state alcune segnalazioni di clienti che avevano lamentato irritazioni a seguito del loro utilizzo che ci hanno permesso di arrivare al sequestro dei materiali».
Redazione Web