San Raffaele: tagli al personale, la CGIL non ci sta

Tagli al personale e messa in mobilità. Il Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale San Raffaele avrebbe rilevato che nei primi cinque mesi del 2012 l’andamento economico dell’azienda ospedaliera ha subito una perdita di circa 21.000.000 di E. In linea con il trend dell’anno precedente. Ora la proprietà ha rilanciato di oltre 150 milioni di euro l’offerta fatta da altri acquirenti. Per far fronte a un quadro che si profila poco roseo, tagliare sui costi degli acquisti potrebbe non bastare e potrebbe rendersi necessario intervenire per ridurre l’organico. Una scelta che non andrà a incidere, rassicura il San Raffaele, sulla qualità delle prestazioni e sugli standard assistenziali previsti dalla norma. Ma di certo la situazione preoccupa la Cgil, secondo cui era stato pattuito, in occasione delle procedure per la cessione di ramo d’azienda prevista dal Tribunale Fallimentare, il mantenimento degli assetti contrattuali e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Per questo il sindacato chiede che sia avviato un confronto «senza il ricatto dei licenziamenti» e auspica un dialogo, qualora non dovessero esserci evoluzioni positive, con la Regione. Incalzanti anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Sara Valmaggi, e il responsabile Sanità Pd lombardo Gian Antonio Girelli. Entrambi asseriscono che «i danni causati da una gestione poco trasparente non possono essere pagati dai lavorati e dagli utenti». Il Pd, quindi, avanza la proposta di un’audizione in terza Commissione sia con i vertici aziendali sia con i sindacati. L’azienda, nel frattempo, si dice disponibile a un confronto sereno per adottare misure che permettano il mantenimento dell’eccellenza dell’azienda ospedaliera, anche nell’ambito della ricerca scientifica.

Ora la proprietà ha rilanciato di oltre 150 milioni di euro l’offerta fatta da altri acquirenti. Per far fronte a un quadro che si profila poco roseo, tagliare sui costi degli acquisti potrebbe non bastare e potrebbe rendersi necessario intervenire per ridurre l’organico. Una scelta che non andrà a incidere, rassicura il San Raffaele, sulla qualità delle prestazioni e sugli standard assistenziali previsti dalla norma. Ma di certo la situazione preoccupa la Cgil, secondo cui era stato pattuito, in occasione delle procedure per la cessione di ramo d’azienda prevista dal Tribunale Fallimentare, il mantenimento degli assetti contrattuali e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Per questo il sindacato chiede che sia avviato un confronto «senza il ricatto dei licenziamenti» e auspica un dialogo, qualora non dovessero esserci evoluzioni positive, con la Regione. Incalzanti anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Sara Valmaggi, e il responsabile Sanità Pd lombardo, Gian Antonio Girelli. Entrambi asseriscono che «i danni causati da una gestione poco trasparente non possono essere pagati dai lavoratori e dagli utenti». Il Pd, quindi, avanza la proposta di un’audizione in terza Commissione sia con i vertici aziendali sia con i sindacati. L’azienda, nel frattempo, si dice disponibile a un confronto sereno per adottare misure che permettano il mantenimento dell’eccellenza dell’azienda ospedaliera, anche nell’ambito della ricerca scientifica.

Redazione web